Una gabbia di eroi

La Grande Paura


Le immagini devastanti del terremoto le abbiamo viste tutti… la tragedia immane di una paese, una città, le sue storie, i suoi incubi, mille emozioni che si intrecciano… e la voglia di ricominciare, di tornare a quella scontata normalità che tutto d’un tratto è stata negata…Vi sono vicino fratelli emiliani…Nella mia mente il ricordo di quel 1976, quando dal vicino Friuli, si scatenò l’apocalisse…una cosa nuova per me e anche vedevo la faccia sconvolta dei nonni che a fatica ricordavano simili avvenimenti a memoria d’uomo…. la mia e nostra fortuna è che dalle mie parti non c’è  mai stato niente di simile: il nostro fuggi fuggi e le nostre paure sono essenzialmente legate a episodi di tremore, al massimo qualche calcinaccio… cioè, gente… agli amici emiliani, e prima ancora ai fratelli abruzzesi, marchigiani, umbri, napoletani, calabresi e siciliani, oltre ai già citati friulani, è caduta la casa, la chiesa, il capannone in testa…Sconvolgente…Meno male che stavolta non c’è il politico di turno a lanciare accuse a chissà chi: stavolta dal discusso governo tecnico si guarda più in là. Stavolta, oltre alle immancabili inchieste sulle cause dei crolli (che in verità in parte assolvo perché non era dichiarata zona sismica), è arrivata una mano tesa: i detenuti, i carcerati o “gli ultimi degli ultimi”, come sono stati spesso definiti, hanno offerto la disponibilità nel costruire, chi dando la propria esperienza lavorativa, chi la pratica, chi la sola forza delle mani… tutti però con lo stesso intento, cioè ridare una casa e una speranza a chi l’ha perduta. Il governo ovviamente approva e personalmente pure. Intendiamoci, non sono i lavori forzati tipo Tex Willer, dove un assassino invece di finire appeso a una forca spaccava un bel po’ di pietre, agli ordini di una guardia sadica che ricorreva spesso alla forza. Qui c’è una domanda ricambiata da un’offerta… un segno bellissimo e una giusta considerazione. Chi ha sbagliato deve pagare, giusto. Chi vuole rimediare gli si deve dare una possibilità. Chi ha bisogno va aiutato con tutti i mezzi e questo è uno. Se magari allarghiamo gli orizzonti e qualche ministro ha anche la bella trovata di agevolare qualche impresa edile, possiamo anche ipotizzare che un bel po’ di disoccupati trovino una soluzione temporanea ai loro problemi. La terra tremerà ancora, Dio solo sa dove e come, ma forse con un po’ più di unione e umanità potrebbe fare meno paura. Amici emiliani facciamo il tifo per voi.