Da Bazza

DIGE: UN 2010 FORIERO DI POLEMICHE


Al via la stagione 2010 del memorial. Le squadre escono dalle palestre e guadagnano le lande del Giuseppe Meluzzo, non senza impacci; secondo il condestable Marco Tinacci sarà un campionato in sordina, con l'eliminazione di Signa dall'una e Bazzino dall'altra parte, ma la grave perdita sullo spettacolo scopre due ruoli e tanti candidati. Claudio Borgioli, ex galeotto e militante della Fiom; Giammaria Bonfanti noto imprenditore tessile foggiano, venti avvisi di garanzia nel processo Mills; Marco Cerabino, vignettista disney e capo delle forze armate ambientaliste della Kamchakka, seconda scelta a disposizione di Prandelli nella squadra degli scapoli; Fiorenzo Bagni, golpista polacco e allevatore di civette, trzino destro della Delonghi Padova nella stagione 2004/2005; Savio Minzolini, noto produttore di spartiti per quadriglie e ala destra del Costantinopoli nella disastrosa stagione 1451/1452, fu autore dell'autogol nello spareggio salvezza contro il Real Seljuk. La lista dei nomi sarà aggiornata nei giorni a venire, quando i due dt dovranno presentare la rosa. Ma di nuovo sul palco sale Dige, controverso e contromano direttore tecnico del Limite Est. Si trattiene lungo le rive empolesi e arriva in ritardo alla confrenza di inizio stagione, i sensi visibilmente alterati da non sappiamo quale sostanza, un tango sottobraccio. "Sarà il nuovo pallone ufficiale del campionato" sbraita al microfono mentre tutti fornicano tutti "E se non vi va bene ridatemi almeno i miei quattordici euro!". Reazioni da entrambi gli schieramenti, Ervio non lascia margine al suo allenatore e decreta "popoosa" la dura manovra del dt, Jonni si tiene bilanciato con un "vedremo". "La situazione è a grave rischio per la democrazia", così il presidente Marco Bagni si scaglia conto il suo diretto avversario e raccoglie l'appoggio di tutti i giornalisti in sala. Ma noi repubblicani ci sentiamo di ribadire con forza l'inaduguatezza di un Bagni ormai stantio a favore di un Dige sempre più dinamico e della sua politica del fare, fare, anche sbagliando, ma fare. Viva Dio, viva la Madonna, vinca padre Pio.
Sopra, Dige in una rara foto con i suoi fedeli a Pietralcina (1946).