Under.The.Microscope

Un angelo dai riccioli d'oro


Scrivo e cancello, ri-scrivo e ri-cancello...Un diario serve per sfogarsi, per scrivere le proprie impressioni, per scrivere della propria vita...Beh oggi io voglio parlare di te, Marco. La tua morte, domenica, mi ha sconvolto, mi ha scioccato, mi ha ferito e neanche ora riesco in effetti credere che tu oggi sia tornato in Italia in una bara, e non sorridente come sempre... é vero, probabilmente non avrei mai parlato di te qui sul blog, se non fosse successo quello che è successo. Ti trovavo un pilota ancora acerbo, con grande voglia di fare e di arrivare, un pilota se non altro molto ambizioso, ma forse non ancora pronto a diventare campione del mondo. Ma questa non era il tuo desiderio vero? Tu procedevi per obiettivi, e il prossimo sarebbe stato quello di vincere un gran premio di moto gp. é questa secondo me la motivazione che ti ha spinto a voler strafare, a voler a tutti i costi raddrizzare quella moto. é facile ovviamente parlare a mente lucida e fredda. Lì sulla pista hai una frazione di secondo per decidere e l'istinto è l'unica cosa a cui aggrapparsi... Io, ti giuro, non ho parole per descrivere una tragedia così. La mia incredulità e soprattutto la mia rabbia e la mia angoscia nascono dai tanti interrogativi che mi sono posta: perchè fare quella manovra azzardata? perchè? alle ultime gare della moto gp e dopo aver firmato un contratto con la honda ufficiale per il prossimo anno... Che bisogno c'era? tutte domande che avrei voluto farti di persona. Lo so che i piloti quando corrono mettono in conto di gareggiare anche contro la morte, ma... sono sicura che non pensino mai che possa succedere a loro, mai. Molti dicono che dobbiamo consolarci perchè se non altro sei morto facendo quello che più amavi fare nella vita, ma sono sicura che avresti preferito vivere...Anche ora non posso trattenere le lacrime scrivendo e ripensando a quello che è stato. A 24 anni non si può morire così, praticando uno sport, ok uno sport pericoloso, ma comunque uno sport. Io non ti conoscevo, come del resto non ti conscevano altri, ma seguendo la moto gp e soprattutto essendo tu un personaggio pubblico oltre che un pilota, ti conoscevo tramite la televisione. Dicevano di te che eri spiritoso e simpatico, che amavi la famiglia, che ti davi al 100% per un amico e tutto questo traspariva e traspare ancora dalle interviste che girano sulla rete e dai programmi tv a cui hai partecipato. E, parlando di amici, è ancora più tragico che molto probabilmente sia stato proprio Valentino a cui tu eri legato come ad un fratello a provocare la tua morte... Non oso immaginare a come si senta lui ora, e a come si sia sentito in quegli attimi. Sono due giorni che mi girano in testa le immagini precedenti la partenza di quel maledetto gran premio, le immagini del tuo incidente, del tuo volto spalmato per metri sull'asfalto, di quel casco che rotola, di quelle due moto che ti passano sopra... Io ce l'ho davanti agli occhi e non riesco a dimenticare. Domenica notte ero sul treno e ho ascoltato per sei ore una canzone per cercare di addormentarmi, e ora quando la sento non faccio altro che rivivere tutto. Il mio pensiero va ovviamente a chi rimane. Se sto così io che non ti conoscevo, non immagino che squarcio al cuore possano avere i tuoi cari, i tuoi genitori, i tuoi fratelli e la tua fidanzata.Io, caro Marco, ti voglio ricordare così...
Come hanno scritto i tuoi amici di Coriano:Ora vai e insegna agli angeli come si impenna:::Arrivederci Sic:::