Storie e Poesie

VOCABOLARIO montalbano - italiano

ammiscarci - immischiarci
ammucciato - ammonticchiato
arribellava - ribellava
arrisbigliare - svegliare
arrispunnere - rispondere
assìttare - sedere
assufficante - soffocante
assugliato - scoperto
astutò - spense
babbiare - scherzare
cacare il cervallo - andare fuori di testa
calannario - calendario
cammara - camera
cangiamento - cambiamento
cannalivari - carnevale
catafottere l- anciare, sbattere, buttare
cataminare - muovere
càvudo - caldo
cògnita - conosciuta
conzarle - prepararle
cornuto panzinzioso - tradito paziente
criato - creato
cummigliandola - coprendola
cùrcato - coricato
fagliava - falliva
farfantaria - furbata
fètere - puzzare
finire a schifìo - azzuffarsi
firriava - attraversava
fujutu - fuggito (pigliato il f. = darsi alla fuga)
gana - voglia
garrusiare - prendere in giro
grèvio - disse in modo grave
infuscato - torvo, fosco
insitato - sull'agro acido (di umore)
littre - lettere
macari - anche
malostare - malessere
narrè - indietro
nasche - narici
ne ai ne bai - indifferente
nenti - niente
ninne - seni
nìrbuso - nervoso
niscì - uscì
nivuro - nero
òmini - uomini
paisi - paesi
passiata - passeggiata
picciliddri - bambini
pigliato dai turchi  - intronato, assonnato
pirtuso - buco, rottura, vuoto
pittata - dipinta
pizzino - bigliettino
porcù - porco
prescia - fretta
raggia - idea
ralogio - orologio
rena - sabbia
riscanzana - ?
sanfasò - rinfusa
scantato - spaventato, impaurito
scassare la minchia - disturbare
schetto - celibe, single
scialava - godeva
sdunare - passare sopra (luogo)
sìntomo - malore
sparluccicanti - luccicanti
spìare - chiedere
strammata - stupita
susì - alzò
taliata - sguardo
tanticchi - un pochino
tirò il paro e lo sparo - fece pari e dispari
traditora - traditrice
trasire - attraversare
travagliare - lavorare
urbigna - in modo orbo
vastaso - bastardo

Auto Emotion (Il filmato della panda ferma al semaforo)

Se non hai visto il film non vale.

Ora libera per un'attimo la tua mente dalle cose terrene e immaginati a
teatro, non un teatro qualsiasi ma ad un provino per una parte
importante di un dramma di Brecht. Poi immedesimati nel personaggio della
Panda (non la ragazza ... che cosa vai a pensare); raccontato da un
narratore e recitati mentalmente queste battute di (immagina sempre) un famoso
monologo con enfasi adatta.

Proprio non capisco cosa ci sia da ridere su uno che viene
profondamente umiliato nell'animo da vero automobilista perchè la sua ragazza aveva
perso un orecchino. E gli è pure toccato aspettare il semaforo dopo.
Anzi, ma qui andiamo nel teatro dell'assurdo, facilmente, avrà dovuto
aiutarla a cercare e poi perennemente sconfitto di nuovo e sempre,
distrutto dai sensi di colpa non potrà fare altro che regalarle una nuova
"parure" di anelli, collane, orecchini e pendagli vari.
Il tutto da completare accuratamente per il giorno dopo quando i negozi
di oreficeria sono chiusi e il valore del prezioso metallo principe
delle donne avrà fatto maturare il suo massimo al cambio con il dollaro.
Ma non del mese ... del secolo!

Dai, prova a non ridere se hai coraggio . . .

Ti insegno a Litigare

Occorre avere un atteggiamento positivo ed essere sinceri fino in fondo con se stessi per non rimpiangere dopo di non aver detto o non aver fatto. I valori in gioco sono notevoli come qualità e come quantità. Diamoci dei tempi per analizzare le nuove prospettive che potrebbero venirne fuori. Bisogna essere cauti e non giocare troppo sui tempi perché potrebbe creare aspettative fuorvianti.

1 - Fermiamoci. Definiamo bene su cosa stiamo discutendo.
2 - Ascoltiamo senza interrompere e restiamo fedeli all' argomento.
3 - Non perdiamo tempo a dimostrare all' altro che ha torto, ma diciamo apertamente quello che ci interessa.
4 - Attenti a non colpire sotto la cintura. evitiamo critiche e sarcasmo.
5 - Non coinvolgiamo terze persone. E' una discussione a due.
6 - Non fuggiamo ma terminiamo la discussione.
7 - Attenzione alle aspettative prima durante e dopo.

Mi accorgo rileggendo che non si può fare, non è una riunione di lavoro pianificata, lascio scritto solo per divertimento :-).

Solitari

Gli scalatori sono uomini che ogni tanto spariscono. Nessuno sa dove si trovano, perché dove vanno loro non c'è nessuno.
Arrivare la lontano, in alto, è un lavoro duro anzi direi più uno stile di vita. Bisogna mangiare poco, saper digiunare senza perdere le forze, allenarsi costantemente, sopportare le fatiche e accettare il pericolo.
Tutto questo senza testimoni e senza fotografie per raccontarlo al bar, come testimone qualche animale che ti da sempre più di quello che potresti dargli.
Oggi sono andato ad arrampicare a Stallavena vado da primo e non faccio foto.
ti consiglio un libro " i solitari" di Fabio Palma (editrice Versante sud). Libertà pura, semplice, ingloriosa, apparentemente sconsiderata libertà. Cito Manolo " Credo di non aver mai amato la vita in modo così equilibrato come quando scalavo slegato."
Io non faccio certe cose, sono ancora troppo "legato" ai termini comuni della vita però ne assaggio ogni volta una briciola.
E' la purezza dell' attacco prima del primo rinvio o delle volte anche del secondo perché ti piace la sensazione. 
Ma cosa spinge a tali imprese? Rischio, azzardo, sfida o ricerca di se? Tutto e di più : dedizione nel senso di "dare tempo ed energie a ... " A noi umani non è dato di lasciarci vivere, possiamo solo, e dobbiamo, dedicarci a vivere.