STOP al Berlusca

BERLUSCONI, BOSSI & CALDEROLI


Ansa.it 2008-04-07 20:51Veltroni picchia duro sulla nuova tensione tra Berlusconi e Bossi dopo la frase del Senatur sui "fucili" leghisti. "E' assurdo discutere se uno che parla così può fare il ministro", dice. E se Berlusconi parla della malattia del leader leghista, Veltroni replica che "é l'argomento peggiore possibile, anche dal punto di vista umano". Ma conclude che i due leader del centrodestra "fanno così da vent'anni, faranno sempre così". Ora, attacca, è il momento di voltare pagina. La strategia comunicativa di Veltroni si concentra su due versanti: il primo batte sul tasto del 'Ce la stiamo facendo'; l'altro su quello delle repliche e delle polemiche dirette con i suoi avversari. E così il leader del Pd rompe il silenzio sulla vicenda schede. "Quelle schede - dice - sono il prodotto del ministro Calderoli, sono il frutto della loro legge elettorale. Vuole imbracciare i fucili contro i suoi colleghi di coalizione?". Concetto ripreso in serata a Matera, prima dell'ultima tappa a Potenza: "Dopo aver ascoltato chi è candidato ad essere ministro annunciare che avrebbe imbracciato i fucili e rivolto l'attacco mortale nei confronti della democrazia, mi pare perfino assurdo che se ne stia a discutere". Temi della politica nazionale che si mischiano ad altri più particolari. Siamo nel Sud, e quindi si torna a parlare di lotta alla mafia, di lavoro, di sviluppo dell'agricoltura. A Taranto, come già fece in Sicilia, Veltroni si rivolge direttamente ai criminali: "Decidano per chi vogliono votare ma non votino per il Pd perché noi li vogliamo annientare". "La mafia - aggiunge - va combattuta creando opportunità, ricchezza, lavoro". E la prima condizione per dare competitività al Paese "é quella di tagliare i tentacoli della piovra".