STOP al Berlusca

Giudici di Corte o a corte?


2 luglio 2009 - 11:32Giudici di Corte o a corte?Due membri della Corte costituzionale che dovrà esprimersi sul Lodo Alfano sono stati a cena con Silvio Berlusconi. Che ne pensi? di Daniele PassananteLa Corte costituzionale fra qualche settimana dovrà pronunciarsi sul Lodo Alfano e due giudici che ne fanno parte che fanno? Vanno a cena con Silvio Berlusconi che beneficerà delle famose "disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato". Di cosa si occupa esattamente questo alto organo della Repubblica italiana? La Corte costituzionale giudica sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni. Inoltre regola i conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni. Infine opera sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione e interviene sull'ammissibilità dei referendum. Peter Gomez del settimanale l'Espresso  scrive di una cena segreta, "un incontro carbonaro tra il premier, Alfano, Ghedini e due giudici della Corte Costituzionale". Obiettivo della serata: parlare della giustizia, ma come non pensare alla faccenda dell'immunità di Berlusconi? «Il governo Berlusconi non ha organizzato nella casa del giudice Mazzella alcuna riunione», ha dichiarato Elio Vito, ministro per i Rapporti con il Parlamento rispondendo in occasione del Question time alla Camera a una interrogazione del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro. Vito ha anche escluso che, durante la cena con il presidente del Consiglio Berlusconi e il Guardasigilli Alfano, si sia parlato del lodo che porta il nome del ministro della Giustizia. Ma i dubbi restano. I fatti: Luigi Mazzella, uno dei 15 giudici costituzionali, nel maggio scorso invita a cena in casa propria il premier Silvio Berlusconi. Alla serata partecipano il ministro della Giustizia Angiolino Alfano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Carlo Vizzini. È anche presente un'altra toga della Corte: Paolo Maria Napolitano. Se i commensali abbiano parlato di riforma della giustizia o altre leggi non è dato sapere. Resta il fatto che un incontro del genere in qualsiasi altro Paese sarebbe stato anomalo e avrebbe certamente portato alle dimissioni dei giudici coinvolti. Da noi, si sa, nessuno si dimette, nemmeno di fronte a colpe gravi. Ma per capire se il Lodo Alfano rispetta o meno la Costituzione italiana basta prendere l'articolo 3 che dice: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Volendo, se si riuscisse a fare dell'ironia sulla faccenda, si può anche leggere il motto finale della "La fattoria degli animali" di George Orwell che, per quanto fosse un'allegoria dello stalinismo sovietico, si adatta bene anche all'italia berlusconiana: «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri».