BERTOLI L' ARTISTA

Mi descrivo


In fin dei conti mi sono sempre piaciuto. Sia esteticamente, sia interiormente. Sono moro con gli occhi dello stesso colore delle castagne. Vi piacciono? A me sì, moltissimo. Mi piace anche andare a raccoglierle nei boschi, fra le foglie ingiallite o marce, rinchiuse nei loro ricci. Qualche volta mi ci rivedo, mi paragono ad esse. Mi vedo come una castagna protetta dal suo riccio, che con aria ora pensosa, ora spensierata, se ne va in giro tra la folla. Cammina e pensa, ride di se e degl’ altri. Si ama e ama. Vive o si lascia vivere. Non sono molto alto: un metro e sessantotto. Sono un po’ cicciotello, perché sono una “ buona forchetta”, ovvero mi piace mangiare. Mangiare bene, insomma, per intenderci, non sono uno da hamburger o toast: anche a casa mi piace trattarmi bene, sedermi in una tavola ben apparecchiata e cucinarmi cibi capaci di inebriarmi il palato di estremo piacere. Ho sempre visto la cucina come un’ arte, non per niente qualche volta si sente giustamente parlare di “ arte culinaria.” Travesio, 5 marzo 2005