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Sono a Venezia. La trovo come l' avevo lasciata quando la visitai per la prima volta, circa quattro anni fa, cioè incantevole. Mi piace molto. Mi affascinano le sue strette e pietrose calle, le gondole abilmente guidate dai gondolieri, così come anche i traghetti che lentamente si muovono sulla superficie dell' acqua.
Se mentre passeggio e ad un tratto decido di fermarmi a guardare l' estensione d' acqua che caratterizza Venezia, provo un senso di tranquillità e di equilibrio interiore che raramente mi capita di vivere.
I negozi, i turisti, piazza San Marco e gli abitanti che la compongono, sanno esaltare l' infinita bellezza di Venezia, soprattutto ad una certa ora quando silenziosamente il sole va a dormire e le luci delle case, riflettendosi sull' acqua, prendono il suo posto. Guardare Venezia in questo momento è come chiudere gl' occhi per dormire e sognare un mondo dominato: dalla pace fra tutte le nazioni, dalle persone che si amano in modo disinteressato, dalla felicità ottenuta con poco e che fa riscoprire il piacere delle piccole cose della vita.
Questo mondo che ho appena descritto non esiste più e forse non è neanche mai esistito ma, Venezia esiste. Mi convinco che non è tutto perduto: mi rimane questa magica atmosfera che puntualmente ritrovo quando vado a Venezia.