Bet Midrash

Bereshit...la creazione incompleta e migliorabile?


Questa è la chiave di lettura che ci offre la tradizione ebraica che non ha mai smesso di interrogare le proprie Scritture Sacre. "All'inizio creò il Signore il cielo e la terra... (Bereshit 1,1)" "E il Signore prese l'uomo e lo posò nei giardini di Eden per lavorarla e custodirla"... (Bereshit 2,15) D_o affida alluomo un compito: completare la creazione divina, trasformarla e custodirla. C' è un passaggio famoso nel Midrash Tanchuma su di un dibattito tra Rabbi Aquiba e Tinneus Rufus, un console romano; Rufus chiede ad Aquiba cosa sia più grande: il lavoro di D_o o il lavoro dell'uomo? Aquiba porta un covone di frumento e una pagnotta di challah davanti al pagano e afferma:"la challah,il lavoro dell'uomo è più grande!". 
Sia D_o che l'uomo sono coinvolti nella creazione. Il covone di frumento grezzo non è affatto commestibile, l'uomo deve attualizzare il potenziale che è nel frumento, usando le sue capacità per trasformarlo in tutto ciò che esso può divenire. Diciamo la benedizione dell'azzima sopra le pagnotte, non sul frumento, e il kiddush sopra il vino e non sull'uva. La benedizione durante le feste richiede che vi sia stata una "transazione".Il romano chiese: "Se D_o desiderava che l'uomo fosse circonciso perché non lo creò così? " A ciò Rabbi Aquibà rispose che il motivo per il quale D_o aveva creato l'uomo con un'imperfezione simbolica era affinché egli si coalizzasse con l'Onnipotente nel perfezionarsi . In questo modo l'uomo diventa un partner di D_o nella creazione. La vera perfezione si ottiene soltanto quando l'uomo associa i suoi sforzi con le opere divine diventando in tal modo un partner con Ha-shem nella creazione. La perfezione della creazione si ritrova nella associazione tra il Divino-naturale e l'azione umana. Ha-shem richiama l'uomo ad unirsi a Lui e completare la Sua opera .