Bet Midrash

Approccio ebraico alle Scritture


Trovo sempre delle importanti considerazioni a proposito dell'esegesi ebraica e, il materiale che esamino mi permette di osservare al meglio gli elementi dialettici dell' ermeneutica rabbinica e l'ampio pluralismo degli approcci esegetici...Fiumi di parole sono stati versati su quel Nome rivelato da D_o a Mosè in occasione della teofonia sul monte Oreb preso il roveto ardente: "ehye aser ahye", espressione assolutamente enigmatica che, la tradizione rabbinica, ha letto in moltissimi modi...alcuni di questi verrano riportati in questo nuovo intervento.L'ebraismo non è dogmatico circa l'interpretazione delle proprie Scritture,al suo interno conta molteplici correnti di pensiero inerenti l'applicazione e l'osservanza dei precetti e alla loro interpretazione.Tra una corrente e l'altra può anche esistere una certa distanza ideologica,come quelle delle scuole di Hillel e Shammay ma per la tradizione ebraica,entrambe sono nel giusto,entrambi trasmettono la parola del D_o vivente: "Una parola ha detto D_o,due ne ho udite"(Salmo 62) Il dono della Torà è offerto a Israele e a tutta l'umanità. Un commento rabbinico (Esodo Rabba V,9)ci spiega perchè nel testo ebraico dopo la proclamazione dei dieci comandamenti al monte Sinai è detto: "E tutto il popolo percepiva le voci..." (al posto di voci,la Cei riporta tuoni e lampi). "Perché 'le voci'?" Perché la voce del Signore si trasformava in 7 suoni, da questi in 70 lingue di fuoco, per cui ogni singolo israelita potè cogliere e comprendere la parola di D_o nella sua propria mentalità, proprio come conferma il salmo 68,12: "Il Signore dice una parola, le messaggere che la proclamano sono una grande schiera". La "Torah ha 70 volti diversi" è un detto assai famoso che significa che ci sono molti modi validi di comprendere lo stesso verso.A partire da Mosè la Torah è stata donata agli uomini,soltanto gli uomini possiedono il diritto di intepretarla, e il Cielo non ha più alcuna voce in capitolo,poichè la Torah non sta più in Cielo,non risiede più lassù,l'uomo dovrà dunque comprenderla,decifrarla e trasmetterne i precetti: "Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire sì che lo possiamo eseguire? Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire sì che lo possiamo eseguire? Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica..." Deuterenomio 30,12-14.