Bet Midrash

HAND IN HAND


Presso il piccolo centro in cui risiedo, giorno 25 Gennaio, in occasione della "settimana di cultura ebraica", è stata organizzata dalla Provincia Regionale di Siracusa e dall'Istituto Mediterraneo di studi universitari con il patrocinio dell'Ambasciata d'Israele, un interessante iniziativa "costruire un medio oriente di pace attraverso l'educazione" alla quale hanno partecipato le classi quinte del Liceo Megara di Augusta.La giornata era fredda, ma fuori il sole splendeva e così di buon mattino, mi sono incamminata verso al cittadella degli studi ove si sarebbe tenuto l'evento :-)All'incontro-dibattito erano presenti Bruno Segre che è stato presidente dell'associazione "Amici di Nevè Shalom-Wahat al Salam" . L'altro gradito ospite è stato Kamal Abu Unis, direttore della scuola  "Hand in Hand" che gestisce in Galilea, nel quale bambini ebrei ed arabi studiano, assieme, alla pari, nelle stesse classi.
Bruno Segre, rivolgendosi agli studenti li ha invitati a coltivare l'arte sottile e preziosa del sapere ascoltare e confrontarsi con chi è diverso. Kamal Abu Unis con filmati video e slides ha presentato l'ambizioso progetto del centro di istruzione ebraico/ arabo "Hand in Hand" nel quale bambini 823 bambini ebrei ed arabi studiano assieme, alla pari, nelle stesse classi, dando vita ad un nuovo modello di educazione alla pace e ad una partnership di dialogo e coesistenza tra bambini, insegnanti, genitori e comunità attivando così un cambiamento sociale a livello nazionale.  Un esperimento che è un messaggio di speranza per un mondo futuro diverso.Desideravo inoltre accennare ad un' altra interessante iniziativa partita da Milano; una mostra itinerante che racconterà l'impegno dei musulmani per salvare la vita di ebrei vittime del nazismo. In pochi infatti sanno che tra i circa 22 mila nomi dei «Giusti tra le nazioni» censiti dallo Yad Vashem, il memoriale della Shoah a Gerusalemme, figurano anche quelli di settanta musulmani. Persone che, in nome di valori islamici, si diedero da fare per salvare la vita ad alcuni ebrei durante l'Olocausto. Una mostra fatta di storie e immagini, che in 25 pannelli ripercorre alcune episodi di solidarietà, oltre le divisioni quotidiane. «Con questo loro gesto - spiegano gli organizzatori - hanno ricordato che la frase del Talmud "Chi salva una vita salva il mondo intero" compare anche nel Corano». Shalom