Bet Midrash

Post N° 58


L'enigma dell'ebraico nel Rinascimentodi Busi Giulio, 2007, Aragno - Euro 18Dalla Venezia del primo Quattrocento alla Firenze medicea e fino alla Germania in cui già si preparava il dramma della Riforma, la scoperta dell'ebraico ebbe un ruolo centrale nel rinnovamento umanistico. Nonostante difficoltà teologiche, discriminazioni e vere e proprie persecuzioni, le vicende della cultura ebraica nel Rinascimento furono strettamente legate a quelle del circostante ambiente cristiano, in una complessa dinamica di osmosi. Altri volumi sull'argomento:Dante e la mistica ebraica di Sandra Debenedetti Stow -  Giuntina Editrice  - Euro 18.00Non è un saggio di facile lettura, ma se ci si prende il tempo necessario a familiarizzare con questi temi, qualcosina il lettore ci guadagna in termini di cultura sull'argomento, senz'altro affascinante.Questo studio, che usa le teorie della qabbalah ebraica come chiave per l'apertura del livello anagogico, si presenta come un punto di riferimento essenziale a chiunque si occupi di questioni di esegesi del testo dantesco, contribuendo ad aprire nuovi orizzonti interpretativi anche agli studiosi della civiltà cortese e del dibattito ermeneutico in epoca medievale. Il libro vuole dimostrare l'affinità tra l'universo dantesco e gli insegnamenti della qabbalah del Duecento, facendone due immagini speculari di una medesima ricerca interiore verso il trascendente. É un racconto scritto con passione, e con dovizia bibliografica , tuttavia per Giulio Busi (professore ordinario alle Fraie Universitat di Berlino, dove dirige l’Istituto di giudaistica) che in una data così precoce sia esistito un interesse cristiano per la qabbalah è certo ipotesi affascinante, ma contraddice quanto sappiamo sulla dinamica dei rapporti giudaico-cristiani del Medioevo. La qabbalah non è ancora materia di dibattito all'epoca e lo diverrà solo nel Quattrocento, quando il misticismo giudaico acquisterà diritto di cittadinanza nel pensiero europeo, soprattutto a opera di Giovanni Pico della Mirandola. Se è pur vero che questo Dante cabbalista è un brillante ibrido culturale, forse anacronistico per il Medioevo ma è comunque testimone di come sia possibile leggere in controluce due culture sorelle. "Dante, Verona e la cultura ebraica" di Giorgio Battistoni - Edizioni Giuntina - Euro 15.00:Il libro segue le tracce dei traduttori ebrei  che tra il XII e il XIV secolo gettarono un ponte tra la Spagna, la Provenza, la Germania, l'Italia di Federico II e la città di Verona che di lì a poco sarebbe diventata il rifugio e l'ostello di Dante.