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LA MUSICA CHE UCCIDE


Il panorama delle band heavy rock e metal è spesso affiancato, e altrettanto spesso non sempre in maniera corretta, ai temi della violenza in alcune delle sue forme ed espressioni.Difatti brani di tali generi associano sonorità rock pesanti ed oscure, con testi che trattano di episodi di violenza o evocano, seppur non direttamente, comportamenti violenti, cosa di cui ho già scritto nel precedente post “I Messaggi Subliminali nella Musica”, ma che vorrei approfondire.Ne è un esempio la canzone “Suicide Solution”, (contenuta nell’album Blizzard of  Ozz) di Ozzy Osbourne, cantante britannico per anni leader del gruppo Black Sabbath, che negli anni ’80 fu al centro delle polemiche dopo che alcuni ragazzi, in periodi e luoghi differenti, si suicidarono durante l’ascolto della stessa.I genitori delle vittime citarono in giudizio sia Ozzy Osbourne che la casa discografica CBS, accusandoli di istigazione al suicidio attraverso i testi delle canzoni pubblicate, ed in particolare attraverso i versi del brano “Suicide Solution”, di seguito riportati:« Breaking laws, knocking doors / But there’s no one at home / Made your bed, rest your head/ But you lie there and moan / Where to hide, suicide is the only way out »traduzione:« Violare leggi, scalciare porte / Ma non c’è nessuno a casa/ Rifatti il letto, riposa la testa /Ma ti stendi e ti lamenti» La canzone fu anche analizzata tecnicamente alla ricerca di messaggi subliminali che secondo l’accusa si nascondevano dietro i versi «Get the gun, Get the gun and try it, shoot shoot shoot shoot shoot shoot!» (Prendi il fucile, prendi il fucile e prova, spara spara spara spara/ Nascondere, che il suicidio è l’unica via d’uscita ). Ozzy e la CBS si difesero affermando che la canzone voleva essere un omaggio ad un amico/collega di Osbourne (Bon Scott cantante degli AC/DC) morto per abuso di alcool, e che non contenesse alcun messaggio subliminale che potesse istigare ad atti violenti o autolesionisti, e che inoltre il termine “solution” del titolo era usato nel senso di sostanza (es. bevanda alcolica) e non di soluzione di un problema.La canzone è celebre soprattutto per aver "presumibilmente" istigato al suicidio, almeno tre fan di Osbourne, infatti, il 13 gennaio 1986, Ozzy Osbourne venne nuovamente citato in giudizio dai genitori di John McCollum, un teenager americano che si era sparato in testa mentre ascoltava la canzone nell'ottobre del 1984. Il tribunale chiamò Osbourne a deporre davanti alla Corte.L’IBAR (Istituto per la Ricerca Bio-Acustica), analizzò la canzone da cima a fondo affermando di aver trovato un presunto messaggio subliminale a circa 2:19; Osbourne, però, negò qualsiasi intenzionalità. Sia Bob Daisley che Osbourne stesso, gli autori del testo incriminato, affermarono entrambi che Ozzy nel brano cantava: «Get the flaps out, bodge bodge bodge!», e non «Get the glass shoot», «Let yourself go», «Get the fucking gun» o «Get the gun, Get the gun and try it, shoot shoot shoot shoot shoot shoot!» ("Prendi la pistola, prendi la pistola e prova, spara spara spara spara!") come sostenuto dall'accusa.In aggiunta, nell'aprile 1988, Osbourne e la CBS vennero citati nuovamente in giudizio sempre a causa della stessa canzone, perché un ragazzo di nome Michael Waller si era suicidato sparandosi in faccia mentre l’ascoltava nell'abitacolo del suo camion, e poco tempo prima lo stesso aveva fatto Harold Hamilton, sparandosi con la pistola del padre mentre sul piatto del giradischi suonava un album di Ozzy.Un altro tragico evento che fu messo in relazione con Suicide Solution, fu il suicidio del quattordicenne Eric A. di ST.Louis Park, Minnesota, che si sparò in testa con un proiettile calibro 22. Anche in questo caso i genitori del ragazzo fecero causa a Ozzy Osbourne, e inoltre anche agli AC/DC, ai Judas Priest, ai Black Sabbath ed ai Motley Crue, tutti gruppi di rock duro accusati di incitare alla violenza e all'autolesionismo con la loro musica.La parola fine alla questione, arrivò nel 1992 da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America che assolse con formula piena Osbourne, i suoi musicisti, e la CBS, i cui, rispettivi legali, si appellarono al primo emendamento che garantisce la libertà di espressioneA proposito di tutto il putiferio scatenatosi, Ozzy ebbe a dire:« Listen, it'd be a pretty bad career move for me to write a song saying 'Grab a gun and kill yourself'. I wouldn't have many fans left!»traduzione« Sentite, sarebbe stata veramente una cattiva mossa per la mia carriera scrivere una canzone che dice "impugnate una pistola e uccidetevi". Non mi rimarrebbero molti fan! »In successive dichiarazioni contenute nell'home video "Don't blame me", Ozzy ammise la presenza di suoni che potevano ricordare una parola simile a "shoot", ma registrate per caso e avulse dal contesto. Alcune persone sostengono che i messaggi subliminali a sfondo satanico si trovano anche in altri brani di Osbourne. Nella canzone Believer si ascolta la frase "Watching the time go and feeling belief grow/ Rise above the obstacles", ma riprodotta al contrario, sempre secondo la tesi "subliminale" si ascolterebbe la frase "Won’t you live? Believe me, for now suit yourself" ("Non vivrai? Credimi, per ora fai ciò che ti piace") che ricorda il motto dell'occultista Aleister Crowley, "Fai ciò che ti piace". Un altro messaggio subliminale si troverebbe in Bloodbath in Paradise ove, se riprodotto al contrario l'inizio della canzone, si ascolterebbe la frase "Your mother sells welts in hell", frase che compare nella versione americana del film L’Esorcista, la cui traduzione italiana significa "Tua madre succhia cazzi all'inferno".Cerchiamo adesso di capire la personalità di Ozzy:      Più volte ha tentato il suicidio, a cominciare dall'età di 14 anni,      per scoprire cosa ci fosse dopo la vita terrena.Durante il tour di Bark at the Moon nel 1984, Osbourne e Nikki Six dei Motley Crue fecero una sfida alquanto oscena. Ozzy diede l'inizio "sniffando" una colonna di formiche e Sixx fece lo stesso. Poi il cantante urinò a terra e leccò la sua stessa urina, vincendo la sfida con il leader dei Motley Crue che decise di non andare oltre.Alcune voci riferiscono che una volta Osbourne abbia fucilato i suoi 17 gatti. La prima moglie, Thelma, lo avrebbe visto disteso sotto il pianoforte vestito di bianco e con un fucile in una mano e un coltello insanguinato nell'altra.Il 20 gennaio 1982, durante un concerto a Des Moines (Iowa), qualcuno lanciò un pipistrello vivo sul palco: Ozzy raccolse il pipistrello, e con un morso gli staccò la testa, facendo seriamente preoccupare gli astanti e ancor più la moglie Sharon, che portò immediatamente Ozzy in ospedale per la vaccinazione antirabbica. Fu data notizia che Ozzy era morto in seguito al morso del pipistrello, e furono organizzati i suoi funerali, ai quali erano presenti oltre 10.000 fan: il funerale finì in concerto.Il successivo album ( Speak of the devil) ritrae in copertina il cantante con la bocca tutta insanguinata ed un pipistrello nella parte superiore.Agli inizi degli anni ‘80, durante un incontro con i direttori dell'emittente televisiva CBS, Ozzy staccò con un morso la testa ad una colomba che gli venne data per lanciarla in segno di pace.Traete voi le conclusioni!Ma dal punto di vista più strettamente giuridico sarebbero sostenibili accuse del genere? In Italia l’istigazione o aiuto al suicidio è un’ipotesi di reato (art. 580 c.p.) che punisce chiunque determini altri al suicidio o rafforzi l’altrui proposito di suicidio anche agevolandone l’esecuzione e per il quale è prevista la pena della reclusione da 5 a 12 anni (se il suicidio avviene), da 1 a 5 anni se non avviene sempre che, però, dal tentativo derivi una lesione personale grave o gravissima.  Se poi la vittima è minore degli anni 14 o comunque non ha la capacità di intendere o volere si applicano le medesime pene previste per l’omicidio.Il nostro ordinamento punisce anche altre forme di istigazione tipo quella a delinquere (art. 414 c.p.)  che punisce chi  pubblicamente istiga a commettere uno o più reati, quella a disobbedire alle leggi (art. 415 c.p.) che punisce chi in pubblico istiga alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali, quella a compiere delitti contro la personalità internazionale ed interna dello Stato (art. 302 c.p.).Esiste poi la c.d. apologia di reato  sanzionata dall’art. 414, comma 3 del codice penale che punisce chi pubblicamente esalta e/o manifesta la correttezza e la giustificabilità di atti ritenuti illeciti dall’ordinamento giuridico.In buona sostanza, se Ozzy Osbourne fosse stato giudicato in Italia e non negli Stati Uniti, dove vige, come già abbiamo visto, il primo emendamento che garantisce la libertà di espressione, sarebbe sicuramente finito in prigione, anche perché, secondo la mia opinione, non possono essere imputati alla casualità, i suicidi di più persone, che guarda caso si sono tolte la vita mentre ascoltavano la canzone incriminata.Perché Ozzy abbia inserito nelle sue canzoni messaggi subliminali, atti a spingere al suicidio ed all’autolesionismo chi le ascolta, è per me un mistero, è innegabile comunque che ci troviamo davanti una persona con la mente distorta e disturbata già dall’età di 14 anni, prova ne è il suo comportamento squilibrato ed alienato, sia nell’ambito della vita musicale che in quello personale, ciò comunque non deve giustificare quanto avvenuto.Le persone come Ozzy devono essere perseguite giuridicamente e condannate, non possono essere assolte, come è avvenuto, solo perché vige un emendamento che sancisce la libertà di espressione, anche la libertà di espressione ha delle regole che non vanno oltrepassate, quando, facendolo, si commette un illecito che nuoce al prossimo.Nelle foto:a sinistra Ozzy Osbournea destra James Vance, 20 anni, il quale, mentre ascoltava la canzone “Better by You, Better than Me” dei Judas Priest, tentò il suicidio  sparandosi un colpo di fucile da caccia che gli devastò il viso ma non lo uccise.