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LA RAGIONE è L’UNICA VITTORIA DEI PERDENTI.
(ovvero l' incapacità di mettersi in gioco)
MARIONeDAMIEL mi ha dato lo spunto per...
Sostengo questo concetto (fino ad ulteriore ragionamento che mi faccia ravvedere) non perché sia vero o falso, non si tratta dell’ aver ragione se una pizza è migliore dell’altra, se fare le vacanze al mare piuttosto che in montagna e cosi via…è ovvio che in questi casi è un’ opinione, e pertanto priva di verità nel senso assoluto (ma anche soggettivo) del termine.
La ragione, o meglio l’arrivare a dire “avevo ragione o aveva ragione”, o , meglio ancora trovarsi davanti allo scontro di idee opinioni, atteggiamenti diversi, significa non aver cercato quella comunicazione che è essenziale per ogni tipo di crescita.
Ecco che allora la ricerca di una crescita, piuttosto che la ricerca della ragione, diventa un atteggiamento mentale. La differenza sta proprio nella capacità di mettersi in gioco.
Gli scontri per aver ragione a volte sono cosi violenti da sfociare in vere e proprie guerre.
In sostanza è l’ultima fase di un rapporto sbagliato, e arrivare a questa fase significa che tutti hanno perso qualcosa, anche chi crede di aver vinto lo scontro o la guerra e , anche chi ne è uscito meglio ha comunque perso la possibilità di trarre dall’avversario benefici personali e sociali.
Ma perché si perde sempre qualcosa? La comunicazione, anche dove può sembrare inutile a causa delle difficoltà dovute alle differenze, ci insegna sempre molte cose, che vanno dal saper aprire la propria mente alla conoscenza (come in un gioco di specchi) di nostre parti che, proprio perché meno riconoscibili, sono piu difficili da individuare e conoscere. Certo questo atteggiamento mette a dura prova ma anche lo scontro è una dura prova e inoltre non porta a nessun risultato.
Credo siano quelle qualità che nessuna scuola potrà mai insegnarci, le apprendiamo solo dalla VITA.
In pratica, e qui voglio un po azzardare, rifiutare questi apparentemente insensati dialoghi è…
“sinonimo di essere padroni della propria mente, di conoscerla a fondo e pertanto rifiutare ciò che la mente ritiene intuitile o falso… ma attenzione che questo atteggiamento mentale non fa nient’altro che rifiutare ciò che NON VIVE.”
Purtroppo non riesco sempre a mettere in pratica ciò che penso, sarà forse causa DellaPocaColla
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