RITORNI SENZA ANDATE

Come si fa?


E' sempre più difficile il confronto con gli altri.Viviamo in un epoca di "selfie", di auto-profili, di condivisione dell'ego. dove non si ascolta l'altro, dove non si guarda l'altro: gli si parla solamente. Ad alta voce.Gli si parla meccanicamente, magari ripetendo concetti già detti, temprati negli anni e non bisognosi di alcun arricchimento.Ed è difficile, in un confronto, partire da concetti condivisi, da punti di partenza comuni. La debolezza è diventata forza, e paventare l'ipotesi di un proprio sbaglio di comportamento fa adattare la realtà circostante a proprio uso, distorcendola, come fosse un paio di scarpe di cui trovare il numero.Discorso, confronto, espressione di concetti diversi...Tutto inutile se non si riparte da zero, con un metodo quasi socratico, dove la realtà deve essere riconsiderata e riconosciuta con gli occhi e i sensi di entrambi. Bruciare i propri diversi punti di vista per farne sorgere uno comune e da lì porre le basi per la costruzione del confronto.    Per evitare questa "sindrome della Fenice", in questi anni mi sono sforzato di adattare il mio comportamento ad una realtà oggettiva, quasi asettica, cercando quella correttezza, quella eticità non discutibili perché mai legate alla convenienza personale.E spesso mi chiedo se questo sforzo porti ai risultati attesi, dato che molti non hanno il dono del ricordo. Non serve essere corretti per anni, per decenni. Non esiste l'onestà intellettuale svincolata dal proprio tornaconto.Se non hai abbastanza caramelle per tutti, nessuno ne ha diritto, neanche tu. Questo è il mio punto di vista.E lo stronzo, invece, che per anni ha distribuito caramelle a chi gli pareva (generalmente per ottenere qualcosa), viene perdonato, compreso, accolto, anche da chi era stato escluso.Forse perché spera di essere il prossimo a ricevere quella cazzo di caramella...