Franny's World

Italians...


Volevo parlare del mio lavoro tranquillamente, iniziando dal principio e descrivendo emozioni e scene divertenti. E lo farò! Ma in questo momento sono davvero terribilmente arrabbiata!
È stata una giornata no quella di ieri e tutto per colpa di turisti italiani stupidi! Chiedo solo clemenza e che prendiate le mie parole per quello che sono, uno sfogo! Sennò che l’ho aperto a fare il blog! So, a mente lucida, che buoni e cattivi sono ovunque e che non posso fare di tutta l’erba un fascio, ma oggi mi sono davvero vergognata di essere italiana! La ridente e soleggiata mattina è cominciata con tre soci leccesi che mi chiedevano notizie riguardo l’Irlanda e Dublino. Io mi sono dimostrata disponibile nell’elencare tutte le cose meravigliose che possano sostenere la decisione di trasferirsi qui. Tutte le parole positive uscite dalla mia bocca sono state irrimediabilmente storpiate, ignorate e contestate dalla gentile signora che alzava gli occhi al cielo ad ogni mia parola.
Quasi verso pranzo arriva al Gravity (il bar panoramico) un gruppo. Ordinano una pinta a testa, ma quando gli chiedo l’anellino nero (il biglietto alla guinness consiste in una pietra trasparente con un anello nero dietro per “pagare” la consumazione) loro dicono di avere buttato via la pietra trasparente perché non sapevano come usarla.
Per inciso, alla cassa oltre alla suddetta pietra diamo anche una cartina, dove è spiegato come usarla...il che significa che non avevano letto, forse. Quando l’ho chiesto mi hanno detto che avevano buttato lo scontrino e che la mappa alla cassa non l’avevano ricevuta.
Onestamente anche il più distratto di noi non si dimentica di dare la cartina e per di più nella lingua del turista, il più delle volte. Può anche capitare che le persone si sbaglino, predano l’ascensore e vengano direttamente su al bar, soprattutto se al piano terra è parecchio affollato e la persona che è alla porta non se ne accorge. Di solito, però, tornano giù e fanno il biglietto, non il siparietto comico “Oh l’ho buttato pure io!” “Eh davvero, anche tu?” e roba simile. Alla fine se ne sono andati al 5° piano e Helen, una delle manager, dietro a cercare di acchiapparli.Il pomeriggio, dopo un pranzo ristoratore, mi ero divertita con un gruppo di signore di New York molto simpatiche e dolci. Ma poi, arriva un napoletano grezzissimo con una nidiata di figli.
Alla perfect pint insegniamo alle persone come riempire la loro perfetta pinta di Guinness. Avevo il bicchiere in mano per iniziare la spiegazione in inglese, quando il galantuomo mi strappa di mano il bicchiere dicendo che lo sapeva fare e uno dei figli vedendo la mia faccia dice, con un mezzo sorriso “eh…Italians!”…alchè ho risposto, questa volta in lingua “Eh già, facciamoci sempre riconoscere!”.
Incurante del mio evidente fastidio l’omino per bene racconta che ha un pub e che “fa” sempre le birre, che la Guinness contiene carbonazotato (io gli ho detto che era azoto ma lui ha ribattuto che in Italia si dice carbonazotato! Ah per la cronaca la Guinnes contiene azoto e CO2, ma fa nulla!). Inutile dire che ha cominciato teatralmente a riempire la pinta, buttando fuori birra e riempiendo troppo per la prima mandata (poi vi spiegherò come si fa!), alchè commento “ma è sicuro di aver già spillato una guinness?”, mi viene risposto in forte accento “scpillato, spillato, e che è? Io faccio le pirre tedesche!”. Presa dalla cattiveria alla fine gli ho chiesto se fosse sicuro di avere un pub!Meno male che un team leader non è passato di li perché ero davvero visibilmente scocciata! Tentando di risultare ancora più simpatico, gentilmente mi ha abbracciato per farsi una foto rischiando di rovesciarmi addosso la pinta e al mio “Ma anche no!” la risposta è stata “Sii sii!”…spero solo si sia rotto l’obiettivo della macchinetta!
Ero così scocciata e arrabbiata che sono uscita dal lavoro giusto in tempo per evitare ulteriori cavolate. Ho, però, avuto tempo di dire la mitica stupidaggine del giorno alle casse: arriva un cliente, che alla mia domanda “posso chiederle da dove viene?” mi risponde “Las Vegas, Nevada, America”. Cosa può avere risposto una povera pazza stressata pinguina? “Ah si, si lo so dov’è Las Vegas, vedo sempre CSI!”……
Tirando le somme, lo so che è un caso che siano capitate cose del genere con italiani. In generale odio le persone che imbrogliano e cercano di essere più furbi di tutti gli altri…il problema è che spesso e volentieri il 90% delle volte sono italiani e spagnoli, che diciamocelo, si difendono bene!