Franny's World

Lucia


Questa mattina parlando con una mia collega sono giunta alla conclusione che non si finisce mai di imparare e che, soprattutto, non si finisce mai di rendersi conto di quanto si può essere ristretti mentalmente. Venendo a contatto con altre persone, provenienti da paesi e da background diversi dal mio, avrei dovuto sapere che ci sarebbe stata la possibilità di imbattersi in qualcosa di assolutamente nuovo o diverso, ma non mi aspettavo davvero che mi colpisse così tanto!
Durante la mattina, soprattutto in questo periodo, non ci sono mai turisti al Gravity bar e c’è il tempo di scambiare due chiacchiere. Questa simpatica ragazza sudamericana (il suo nome, nel titolo, lo dovete leggere in spagnolo non in italiano!) ci ha raccontato di aver  programmato con una sua amica di partire nel 2009 e prendersi un anno sabbatico per girare il mondo. Ha detto che hanno già stabilito tutto, dalla cifra da mettere da parte, alle città da visitare, ai mezzi di trasporto che utilizzeranno! Dormiranno sui divani messi a disposizione da molte persone registrare su couchsurfing, cosa che da un lato richiede coraggio credo (si, mi hanno fatto diventare malfidata tutte quelle notizie di violenza gratuita!). Insomma vivranno un paio d’anni pieni di avventura e divertimento!A quel punto il mio cervellino ha cominciato a lavorare, ovviamente!
Dapprima ho provato una forte ammirazione, poi una punta di invidia e subito dopo tanta tristezza e commiserazione per stessa! Sono sempre stata cresciuta con l’idea che le uniche cose davvero importanti per una persona fossero: studiare (però non in tutte le scuole ma solo in un paio degne di riconoscimento e capaci di portarti ovunque nella vita: classico e scientifico, ma meglio il classico!), laurearsi perché fa la differenza (come se oramai la laurea non la prendessero tutti…bhe se ne prendi due o tre oppure fai master e specializzazioni vari allora cominciamo a parlarne) e trovare un lavoro stabile (come se fosse facile…appunto, “il primo che trovi, escluso cameriere e commessa, che hai preso la laurea, prenditelo anche se non ti piace”).
Mi sono resa conto che sono tutte cavolate, l’ho realizzato solo ora e soprattutto non so se riuscirò a modificare il mio modo di pensare, ma ci voglio provare! Fiera di questo mio pensiero innovativo e in cerca di ulteriori conferme sono andata da Lucia e le ho chiesto quanti anni avesse. Mi ha risposto 26…il che significa che per quando ha fissato il suo anno sabbatico avrà esattamente la mia età. In effetti ha ragione, la vita è una sola e non è infinita, perciò perché non fare quello che vogliamo? Perché stare a pensare al dovere e mai a quello che vorremmo fare? Perché affogare tutti i nostri sogni in nome della ricerca di una sicurezza economica?È vero che è utile avere la testa sulle spalle, ma è anche vero che se non si coltivano i sogni si finisce con l’inaridirsi dentro. E, peggio ancora, se si spende tutto il proprio tempo facendo quello che si deve fare, quando si arriverà a godersi la vita?
Probabilmente i miei genitori sentendo la storia di questa ragazza non farebbero altro che dire le cose che hanno detto sempre a me “sei vecchia, poi non trovi più lavoro e ti trovi a fare la cameriera tutta la vita”. Ma che cavolo… come ho odiato la mia debolezza di carattere nel realizzare che non hanno completamente ragione, come ho inveito contro la mia dipendenza dai giudizi altrui, specialmente da quelli dei miei genitori…è difficile cambiare, staccarsi da ragionamenti ormai consolidati nella propria testa e, soprattutto, buttarsi in un’avventura che non ha nulla di certo!!! Ma se ci riuscissi…come sarebbe bello…Ora come ora ho un’immagine in mente: la vostra pinguina che fa la cameriera e il pinguino che lava i piatti…allarghiamo l’inquadratura e vediamo distese sconfinate di verde e gente che sorride attorno a loro! Erano di nuovo in Irlanda e avevano vissuto la loro vita in libertà e spensieratezza!