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Il primo fagiolo OGM autorizzato alla coltivazione in Brasile

Post n°1 pubblicato il 27 Aprile 2012 da dario.p78
 

    Nel settembre dello scorso anno, il primo fagiolo transgenico è stato approvato per la coltivazione in Brasile. Si tratta di un fagiolo "Pinto" (simile al nostro Borlotto) resistente al Virus del Mosaico Giallo del Fagiolo (Bean Golden Mosaic Virus, BGMV).
Questo virus è la più grande limitazione alla coltivazione del fagiolo in America Latina, dove causa perdite di produzione che vanno dal 40% al 100%. Mentre in Europa il fagiolo è una coltura orticola quasi di nicchia, per molti paesi poveri di Africa e Sud America rappresenta un'importante fonte di proteine dal costo accessibile.
    Il gruppo del dott. Aragão è riuscito a trasformare un fagiolo della varietà Olathe Pinto con un costrutto che esprime una sequenza ripetuta e invertita del gene AC1 di BGMV (gene  necessario alla replicazione del virus), ottenendo una linea altamente resistente. Le piante transgeniche producono una corta forcina di RNA di AC1 che innesca i meccanismi di silenziamento trascrizionale a carico dell'RNA virale (RNA interference). Lo sforzo è stato notevole, dato che l'efficienza di trasformazione del metodo biolistico che gli stessi autori hanno messo a punto è stata dello 0.66%. Inoltre, prima di trasformare il fagiolo, i ricercatori hanno disattivato il gene di resistenza all'amplicillina (bla) presente nel vettore e non più necessaria nelle fasi seguenti.
    Dopo gli Stati Uniti, il Brasile è il secondo produttore mondiale di piante GM, e l'opposizione pubblica alla loro coltivazione non è molta. In questo caso però, trattandosi di una coltura destinata all'alimentazione umana, sono già state sollevate alcune critiche, e altre sono attese in futuro. Le obiezioni hanno riguardato sia la presunta pericolosità degli OGM in quanto tali, sia la trasparenza nei criteri di valutazione da parte dell'ente governativo preposto, il Brazilian National Technical Commission on Biosafety (CTNBio). Secondo il dott. Aragão, questa linea resistente permetterà di ritornare a coltivare fagiolo in Brasile nelle zone fortemente colpite dal virus, permettendo alla produzione nazionale di crescere fino a coprire interamente il fabbisogno interno. Conta inoltre di trasferire questa resistenza anche ad altre varietà di interesse nazionale come "Negro" e "Carioca".
    Benvenuto o meno (le controversie sugli OGM non accennano a diminuire), dal punto di vista strettamente tecnico-scientifico l'ottenimento di linea transgenica rappresenta un grande successo.

Fonti:
Bonfim K. et al. (2007) Mol. Plant Microbe Interact. 20:717-726
Tollefson J. (2011) Nature 478:168 | doi:10.1038/478168a

 
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