Diario paranoico

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Solo e pensoso i più deserti campivo misurando a passi tardi e lenti;e gli occhi porto, per fuggir, intentidove vestigio uman l'arena stampi....in silenti sospiriingoio queste ardenti lacrime,in spenti sussurrilascio il tuo nome sbiadiretra le mie labbra...Non c'è più bellezza nella natura,non c'è più armonia intorno:il mondo intero si sgretolatra le mie stesse dita.Nulla più mi commuovetra le amare mie reminescenze;perfino l'agrodolce consolazione del piantomi è stata negata nel troppo dolore.E invano impreco e grido,e invano invoco il tuo nome,e invano abbandono il mio cuorein balia di flutti e marosi.E invano cerco parole e versiper esorcizzare questa rovente mia passione,lasciando l'aria intorno vibraredi monotone sillabe di prostrazione.Possa tu un giornovolgere il viso alla mia anima,e tergere queste stille di doloreche mi penetrano fin nelle viscere.Possa tu un giornoilluminare quest'oscurità senza fiato,e sublimare questa cruda solitudinenella più pura delle libidini...e tendere la mano verso di mein quest'onirica visione di beatitudine,attraverso il funereo velospiegato tra le nostre anime.V