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Altalena


Alti e bassi. Molto bassi.Alternare estenuante tra speranze e delusioni, la vista del baratro e quella della terra ferma.Nuvole che si addensano a coprire ogni cosa e poi improvvisamente si diradano per mostrare il sole, giusto un momento prima dello schianto.Faticoso, quasi insostenibile ritmo che ultimamente sembra aver accelerato, come i treni impazziti dei film di suspance dove solo all'ultimo si rivela l'invenzione, il modo fortuito di fermare il convoglio e salvare i passeggeri. Nella mia vita però manca l'eroe o forse non si è ancora rivelato.E nel frattempo io oscillo, aumentando in progressione l'ampiezza della curva disegnata nell'aria, quasi a sfiorare il sostegno in alto, quasi a toccarlo. Invece vorrei scendere, smettere di dondolare in questo modo ossessivo, continuamente illusa di poter fermarmi e continuamente spinta a proseguire.Mi sento liofilizzata e comincio anche ad avere un po' di nausea... I sensi perennemente all'erta, per cogliere anche il più piccolo segnale olfattivo, visivo, percettivo in grado di darmi la concreta certezza del rallentamento. Un'iperattività esasperata, maniacale, quasi scaramantica nei confronti di ogni piccolo gesto, azione, pensiero.  Surplace alla lunga insostenibile. Adrenalina che scorre e scatena invenzioni e idee come solo le situazioni estreme sanno fare, energia che ubriaca e stordisce improvvisa e che poi lascia esauriti quando molla la presa. Altalena da troppo. Voglia di aprire le mani e volare via, ma nonostante tutto la presa resta salda, anche quando sembro un drappo agitato dal vento.