Hic et nunc

Post


THE EYES OF THE DEVIL Un paio di notti fa, vedete, ho baciato il diavolo. Sognavo, ed era a terra, soffriva. Bellissima, i capelli dalle spalle, a terra, era così bella… E quando sono caduto le ho chiesto se mi sarebbe stata vicina, se non mi fossi rialzato. E così ci siamo stretti, a terra, e ci siamo baciati, forte, sulla bocca. E poi… Poi ha aperto gli occhi, gli occhi che erano nei miei occhi, la sua bocca premuta sulla mia. Ed era il diavolo. No no, non scherzo. E mi ha terrorizzato. Non lo ricordavo così feroce e violento. Non lo ricordavo così capace di VEDERE. E non riuscivo più a staccarmi, e lui mi guardava. Per farmi male. Per uccidermi. Per eliminare ogni equilibrio. Niente più patti di non interferenza. E poi, mi sono trascinato brutalmente via, e non potevo parlare. L’ agghiacciante afonia. Devo urlare e non posso. Non ho bocca. E rientro, a ritroso, prendo il tempo e lo torco, lo stringo e piego, e torno nel ventre, a cercare un aiuto che non posso chiedere, non ho la bocca e devo urlare. Con un unico grido, il mio risveglio. E gli occhi del diavolo, nei miei. Ricordo la cattiveria con la quale ha piantato i chiodi del suo sguardo nelle mie pupille. E magari fosse una cosa che scrivo per parlar d’una donna… Magari è che invecchio e reggo meno le emozioni tachicardiche… Ma gli occhi del demonio, piantati nei tuoi, ad un centimetro… Fa paura. Fa paura solo pensarci. Ma io torno qui dopo tre quattro vite e dico queste cose, sono proprio sgarbato… Chissà se ancora sarete qui, dopo tanta scortesia, e se ci troveremo, vicini, a vedere i vostri visi bellissimi… Si dice che il sogno dell’uomo Fa sì che il proprio domani Sia senza il calar del sole …