Hic et nunc

Vento negli occhi, re e regine


In piedi su uno sperone di roccia battuto dal vento.Piccole rughe si formano agli angoli dei miei occhi mentre li stringo per affrontare la frusta dell'aria sul volto.Concentro alcuni dei miei pensieri, li fermo, li trattengo nel presente, come minuscoli frammenti di eternità. Li stringo forte dentro me. E li lascio andare.Li lascio qui, per te. Ricordo a me stesso che ogni persona è unica; ogni momento di contatto sarà storico perchè è irripetibile; è infinitamente prezioso. Prendetevi cura delle persone.Aiutare è quantitativo. Prendersi cura è qualitativo."Servizio" - questo il significato originario del termine greco therapeia.Chiunque svolga la funzione del terapeuta è dunque letteralmente "servitore".E io penso che non si possa assolvere ai compiti previsti per il terapeuta, se non ponendosi totalmente al servizio del proprio "assistito" e dunque prestandogli obbedienza. Che sembra una parola antipatica,pesante, ma non lo è in questo contesto, poiché "ob-audire", da cui deriva obbedienza, vuol dire proprio "porsi all'ascolto". A volte possiamo essere totalmente al servizio di un'altra persona, divenire dunque noi stessi terapia, "semplicemente" ascoltandola.Ricordo a me stesso di ascoltare, sempre. Di svuotarmi mentre ascolto, di essere ricettivo.Non dimenticate mai di essere ricche, di essere ricchi, infinitamente ricchi. Siete re e regine, dei e dee. Dovete solo rendervene conto.Possiedi te stessa e sarai padrona di ogni cosa.Sii il maestro di te stesso e sarai il maestro di ogni cosa. Se possiedi solo le cose,continuerai a essere una mendicante. Se vorrai possedere le persone, sarai un violento.A volte inizi a credere di possedere delle "verità" spirituali, ma non cambia niente. Cambia solo la forma.La gente cambia in continuazione, ma non si trasforma veramente.Non essere mai avaro del tuo amore e della tua comprensione. Non accumularli altrimenti li perderai.Non porre condizioni al tuo amore.. il modo migliore per farlo è condividere la tua comprensione.Ricordo a me stesso tutte queste cose, le stringo dentro me, le comprimo così forte che divengono trasparenti gocce che scivolano via dall'angolo dei miei occhi.E cadono qui, senza rumore.