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« Messaggio #104 »

Post n°103 pubblicato il 09 Giugno 2006 da Silentvoid


MEDLEY NUMBER ONE. SOMETHING I ALREADY SAID, MASKS DOWN AND SOME MORE...
Pssst! Ehi, sono qui…
Già, direte voi, ma cosa ci fai lassù, seduto nella posizione del loto sulla biforcazione dei grossi rami della vecchia quercia?
Guardavo un posto.
Dove porterò chi vuole venire con me. ORA.
Non seguire, che qui nessuno segue nessuno. Ma passeggiare con me. Ed io con voi.
Giusto fino a quell’altura, la vedete, no, quella collinetta laggiù…
Sarà piacevole e a me gradita, la vostra compagnia, la vostra sola presenza, essenziale e sincera.
Che a nulla servono le maschere, qui. Abbandoniamo le maschere. E’ l’unica speranza di cogliere la verità.
E, ognuno di noi lo sa, la verità non è affatto lontana, l’amore non è affatto lontano. Sono semplicemente nascosti, relegati dentro di noi. E noi ci aggrappiamo alla menzogna. La nostra personalità è una menzogna. E’ anche a causa della personalità che non siamo in grado di andare verso l’essenza. E’ la società che insegna la personalità; essa crea le menzogne. E, a dire il vero, esse sono davvero molto convenienti. Le menzogne funzionano come lubrificanti, semplificano la vita. Vedi qualcuno e gli sorridi. E quel sorriso è una menzogna, perché non viene quasi mai dal cuore, è solo dipinto sulle labbra. L’hai costruito, l’hai creato artificialmente, è una sorta di esercizio delle labbra. Ma semplifica la relazione: anche l’altro comincia a sorridere.
Ho banalizzato, sicuro. Ma di certo nessuno di voi ha perso il senso di ciò che intendevo. Osservate la gente…
Se tu sei vero, se ognuno di voi, di noi, è vero, se davvero siamo come siamo, sarà molto difficile. Le relazioni diventeranno difficili.
Ho sentito più d’uno psicologo affermare che se ognuno cominciasse a rivelare cos’ha nel cuore, cosa sente veramente dentro, l’amicizia scomparirebbe dalla terra, l’amore scomparirebbe dalla terra. E sarebbe probabilmente vero, se guardiamo all’amore tra maschere che la cultura di questo decadente tempo ostenta. Osservate la gente…
Continuiamo a tenere tutto nel cuore, e continuiamo a recitare qualcosa che non è affatto reale…facciamo qualcosa di diverso, molte volte l’opposto di ciò che sentiamo. Sei arrabbiata, e sorridi. Sei ferita, e sorridi. Ti senti ribollire dentro, e sorridi. Hai voglia di gridare, e continui a cantare. Hai voglia di fare qualcosa di diverso da ciò che fai, ma non è possibile, non è conveniente, non è la cosa giusta da fare…
La società crea questa persona, queta maschera intorno a noi, questa personalità. La società, tutti noi.
La parola “personalità” ha la sua radice in “persona”. Nel teatro greco si usavano delle maschere. La voce proveniva dalla maschera: “sona” significa “voce, suono”, e “Per” significa “attraverso la maschera”. Questo etimo è davvero interessante, non trovate? Non si conosce il vero volto, chi sia il vero attore, la vera attrice. C’è una maschera, attraverso la quale giunge la voce, sembra proprio che venga dalla maschera, e tu non conosci il vero volto. La parola “personalità” è bellissima, viene dal teatro greco.
E noi siamo pieni di maschere, strato su strato, se scaviamo un po’ potrebbe sorprenderci quante facce ci siamo portati dietro.
MA.
Vi ho annoiato a morte con le mie futili chiacchiere, e siamo oramai arrivati…ecco, siamo sullo spiazzo verde in cima alla collina...
Come, non mi vedi? Ah, già, dimentico sempre che io mi muovo di continuo, evanescente, uno spettro, presente, un’intera montagna…ma, anyway, siete qui, ed io sono qui…
Così, giusto per parlare con voi, per seguire con gli occhi i vostri animi, per stare un pochino assieme…sono qui, appena dietro l’angolino…
Prendiamo la vita in modo giocoso. E’ un’arte, nel vero senso della parola. Il suono e il silenzio, l’amore e il dolore, stare con la gente, avere relazioni e stare da soli…tutte queste cose si possono vivere contemporaneamente, in una sorta di simultaneità, come un fiume in piena, inarrestabile. Siete piene di vita, colmi di vita. L’intero pianeta è così sbalorditivamente gravido di vita, dai virus ai batteri alle piante agli animali agli esseri umani, tutti che sgomitano per avere uno spazio proprio, per muoversi, per cibarsi, per conoscere e assaporare tutto ciò che si riesce ad arraffare all’esistenza…ed io vi dico, prendete ogni cosa, esperite, fate davvero vostro ogni minimo istante, senza limiti, senza freni. Ubriacatevi di vita, di dolore, di gioia, di ogni, ogni cosa. Ubriacatevi d’amore.
Gli esseri umani sono meravigliosi, complessi e meravigliosi, oh sì…
La vita dovrebbe essere una festa, non un digiuno, ogni istante una celebrazione.
Il peggior nemico, ed il più grande ostacolo, lo troviamo in noi. Come in noi è ogni bellezza. L’ostacolo si può rimuovere, la bellezza è invece essenziale al nostro essere, è propria dell’essenza. Esistono metodi per vedere. Non credetemi, per carità. E’ in voi. Oh sì.
Il problema può essere l’ego. L’ego può esistere come disturbo alla tua felicità se prendi te stessa/o e ogni altra cosa troppo seriamente. L’ego teme l’allegria e il riso (non lo pensate, eh?), ha quasi sempre bisogno di un’atmosfera greve, seriosa, di tristezza, per essere forte, per rafforzarsi. Anche le persone più umili, possono in realtà essere molto egoiste, possono essere molto fiere della loro umiltà. La prendono molto seriamente. Ma una persona davvero consapevole celebra l’istante, con passione ed intensità, come ghiaccio e fuoco, è un sole, e non ha affatto BISOGNO di essere seria…guarda gli alberi: sono seri? Guarda gli uccelli, ascoltali: sono seri? Osserva le stelle, la luna, il sole: sono seri? L’esistenza è intimamente non-seria; è una danza continua, è una celebrazione eterna, è una festa.
Solo l’uomo è serio, perché solo lui ha provato a creare una separazione netta tra sé e l’esistenza. Non vuole essere parte del tutto, vuole la sua definizione. Vuole una bella etichetta stampata in fronte che lo distingua. Anche se ciò crea infelicità. Non solo, si scaglierà con tutti i mezzi possibili contro chi prova anche solo ad ipotizzare che davvero non serve a nulla, tutto questo gran lavoro di auto-affermazione. E’ già qui, è evidente, è ora. Non c’è bisogno di etichette di nessun tipo. Anche un colibrì percepisce le differenze tra un colibrì, un gatto ed un uomo. Ma noi cerchiamo la perfezione, tendiamo a ciò che può solo bloccarci, che ci può far stagnare. L’imperfezione è il modo d’essere della vita, si può crescere solo se si è imperfetti. Se sei perfetta non esiste crescita, né evoluzione. Se sei perfetto sei bloccato. Perfezione vuol dire morte; imperfezione significa flusso, movimento, dinamismo. Non siamo soddisfatti, quasi mai…non siamo soddisfatti da ciò che è ordinario. Eppure l’ordinario è splendido, meraviglioso, se impariamo a vederlo, a coglierlo, le cose comuni divengono bellissime, lo sono già. E noi quante cose perdiamo…
Eppure, non ci sembra…e tutte le religioni inventano storie false sui loro fondatori. La verità è che non potrete trovare un uomo più normale del Buddha, di Gesù, di Mahavira, di Zarathustra, di Lao-tzu. Sono assolutamente semplici! Vivono nel tatuata, nello stato di fatto delle cose. Non ambiscono ad alcuna perfezione. Sono completamente a proprio agio con l’imperfezione del mondo. E non si prendono poi così sul serio, ce ne sarebbero di aneddoti, non pensano di dover superare tutti, raggiungere risultati prestigiosi, traguardi ambiti. Sono gente bellissima, e la loro bellezza consiste nell’aver scoperto che l’ordinario è straordinario, che il mondano è sacro. Ma tutti si prendono sul serio, tutti prendono gli altri davvero seriamente.
Sii più allegra, più allegro, gioca. Ridi di più.
Te lo dice uno che non ride mai.
QUASI mai.
Ma io non sono affatto serio.
Io vi ho osservato ridere (sì, lo so, lo so, pensate sia così per dire, etc etc…)…
E sapete cosa ho visto, qundo ridete DAVVERO?
Che ti sei sciolta, non più rigida, fluisci, hai energia lucente…ed è sempre lì…
La persona seria è tesa, spesso preoccupata. Sempre ansiosa di essere sulla giusta via…ma non esistono cartelli indicatori.
Eh già, tutte le vie sono immaginarie. L’esistenza è come il cielo, non esistono vie. La tua consapevolezza è simile ad un cielo, ma molto più chiaro e terso, senza strade né sentieri. Non puoi perderti. Per andare fuori strada ci vuole una via. E trovare la felicità non è un obiettivo. E’ trovare la verità. Trovare la verità equivale a trovare se stessi. Chi può allontanarvi da te stessa/o? Puoi andare ovunque, provare ogni dolore e ogni tensione, ma non puoi allontanarti da te stessa/o.
Ovunque sei, esisti.
Se, dico se, nella vita inizi a giocare, magari apprenderai il sentiero privo di sentiero.
Bene, immagino di aver fatto la mia solita quantità di confusione.
Optime.
Ora devo davvero scappare, ma torno presto presto.
Ho tempi biblici, è uno dei miei infiniti difetti, ma risponderò a tutti coloro che sanno che in un modo o nell’altro una risposta da me arriverà.
Sono un ragazzo serio, in fin dei conti….
;)
 
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Commenti al Post:
ladymore
ladymore il 10/06/06 alle 10:08 via WEB
ti ho ripetuto mille volte che tu, almeno parlo x me, nn sei affatto un fantasma...mi chiedi se voglio venire con te? mai come in questo periodo vorrei andare via...in un posto lontano da tutti...da tutto il mio quotidiano e magari quel posto potrebbe essere quella vetta...mi chiedi il xchè di questo mio "scappare" da me stessa? la risposta è nel tuo interminabile ma fantastico (è sempre un piacere leggerti) post...sono la prova vivente di come la mia personalità sia stata plasmata da tutto ciò che mi circonda, nn sono io...o almeno credo e magari se avessi la possibilità di scoprire come veramente sono mi troverei davanti una persona orrenda...ma sono curiosa, si sono curiosa di sapere come sarei potuta essere se molte situazioni nn avessero attraversato la mia vita...sono curiosa di sapere com'è la vera Marta...o forse lo so ma nn voglio o nn posso accettarla...un bacio dolce angelo...nn fantasma...mi manchi sai...
(Rispondi)
plenum02
plenum02 il 11/06/06 alle 08:13 via WEB
io aspetto sempre ehy! bacetti :-)
(Rispondi)
Villete
Villete il 16/06/06 alle 10:57 via WEB
A volte ritornano... ma in verità non ti ho mai lasciato, neanche per un secondo... e sapessi quanto ti penso...
(Rispondi)
ladymore
ladymore il 23/06/06 alle 19:18 via WEB
ma che fine hai fatto :o) un bacio
(Rispondi)
plenum02
plenum02 il 02/07/06 alle 21:47 via WEB
io son qua piena di ragnatele... e con na fame boia di takeshi... vedi di venir fuori da quella busa va... vien fora daea busa dai mo!!!
(Rispondi)
surgiva
surgiva il 05/07/06 alle 20:44 via WEB
eh già la verità è spesso tortuosa da raggiungere, ma quando la si coglie brilla di una luce meravigliosa e completa. ciao D. come va?
(Rispondi)
strada.selvaggia
strada.selvaggia il 16/07/06 alle 02:29 via WEB
hai ragione sai?!...ricordo tutte le volte che ho dovuto rinunciare a me stessa in nome di "relazioni più facili"!, per semplificare la vita....e con tutto quell'amaro in bocca che ti rimane poi...e la rabbia....per non aver avuto il coraggio di essere....semplicemente di essere....e ti allontani, da te stessa, sempre più ti allontani....e alla fine non ti ricordi più chi sei...! grazie, per le tue profonde riflessioni ;-)
(Rispondi)
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