Creato da Silentvoid il 23/01/2005
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« Messaggio #98 »

Post n°97 pubblicato il 05 Febbraio 2006 da Silentvoid
MINUETTO V       A GHOST IN THE SHELL... ON WRONG AND RIGHT...

Il mio spirito preme per uscire dal proprio guscio.
Il tessuto della mia interfaccia organica è flessibile ed elastico. Mi accorgo con stupore delle mie mani, dita sottili e forti. Delle parti dure sui miei palmi. Mani da lavoratore. Mi accorgo che i miei contatti fisici con il multiverso esterno sono quasi esclusivamente rudi, forti, privi di dolcezza.
E quanta stanchezza mi procura. Accarezzo ogni cosa. E ne ottengo brutali contatti. Secoli sono passati, e a volte mi mancano quei piccoli istanti morbidi, un tocco leggero sul volto che non ho, volto antico, cangiante.
Ricordo le sue mani, accarezzare le cicatrici sul mio braccio. Carezze come lacrime, come una liberazione.
E quanta morte bisogna saper bilanciare.
Ogni cosa che fai, fa la differenza. Ogni piccola cosa. La fa per te, per gli altri, crea un precedente, innesca una luminosa cascata di rapporti quantistici di possibilità di accadimento.
Non temere di sbagliare. Insomma, hai un’idea precisa di cosa sia un errore? Si tratta più che altro di sensazioni, prima, e di qualcosa come un senno di poi, dopo. Ma quale è la tua idea dell’errore? Ciò che è giusto oggi, potrebbe non esserlo domani…la vita è un flusso, continuo, mutevole, trova sempre nuovi sentieri dei quali non sappiamo nulla e si muove verso l’oceano senza mappa né guida.
E il fiume della tua vita è del tutto simile a quello di un fiume…chi dovrebbe stabilire cos’è giusto e cos’è sbagliato?
Magari ti dico una cosa o due, così, mentre guardo l’orizzonte, e lascio scorrere il freddo come una lama di luce sulle mie guancie. Io non soffro il freddo. Come puoi decidere cos’è giusto e sbagliato, come stabilirlo per te, di questo vorrei parlare, solo un paio di stupide cosine, se non t’annoia troppo. Non preoccuparti degli altri, per adesso. Quale criterio usare per te?
No, perché nessuna religione lo ha mai davvero fornito, nessun sistema di pensiero, tutti ti hanno dato idee assurde per giudicare gli altri, idee prefissate, e la vita non è mai qualcosa di fisso. Quasi tutti si limitano in ultima istanza a regalarti dei cadaveri. A trasmetterti, per così dire, le idee degli antenati.
Ma ogni tradizione è in un certo qual modo cieca. Tutte le persone troppo legate ad una tradizione sono un pochino ammalate, perché non sono ancora riuscite a trovare la propria comprensione.
Ecco, proverò a suggerire un criterio, così, tra un bicchiere e l’altro. Voglio dire, non dico cos’è giusto e cos’è sbagliato, solo provo a suggerirti un criterio grazie al quale, in qualsiasi situazione, tu possa stabilire ciò che la tal cosa è, in quel contesto.
È una cosa semplicissima, eppure per migliaia di anni ce la siamo lasciata sfuggire. Forse perché è semplice ed ovvia, e quasi tutti i pensatori ed i filosofi sono sempre proiettati, come dire, verso il firmamento, al punto talvolta di non vedere più ciò che vicino…e quanti altri occhi si sono persi in lontananza, su una metafisica immaginaria, o su paradisi ed inferni dopo la morte…
A me non interessano i tuoi dei, né cosa ti succederà dopo la morte. Mi interessa quel che ti accade in questo preciso istante, quel che accade alla tua consapevolezza. Perché ciò sarà sempre con te, dopo la morte, ovunque tu sia.
La tua consapevolezza porterà con sé la luce che divide ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
Ed è giusto tutto ciò che ti rende più attento, più consapevole, più quieta, più silenziosa, più festosa, più giocoso, più gioioso…ciò che ti fa celebrare l’esistenza. E non parlo affatto del modo in cui si manifesta tutto ciò, o di quello che in superficie può apparire…
Qualsiasi cosa ti renda inconsapevole, infelice, gelosa, beh, sembra proprio che sia sbagliata…
Ma attenta alle parole, alla loro imprecisione, al loro inganno…io non ti do una lista di cose giuste e cose sbagliate.
I nomi che uso per indicare le disposizioni d’animo più varie, sono nomi, non confondiamo l’insieme con gli elementi dell’insieme.
Sono la tua luminosità e la tua oscurità, che ti permettono di avere una chiarezza rispetto ad ogni momento della vita, senza dover consultare i dieci comandamenti, o la gita, o il corano, o il libro dei morti.
Perché non chiedere alla forza vivente in te?
Hey, senti qui…ti guardo negli occhi, dentro, nel profondo, nelle vastità dell’universo, dell’abisso, del cielo e dell’oceano.
TU SEI L’UNICO TESTO SACRO CHE ESISTA AL MONDO.
E se non sei chiara rispetto a una cosa così ovvia ed evidente…beh, provaci, vorresti?
Ogni istante te ne offre l’opportunità…vedrai che il tuo criterio, quello veramente tuo, è sempre utile, libero da qualsiasi dittatura dei morti…è semplicemente la tua comprensione, che muta continuamente.
Non ascoltare altri che non sia la tua consapevolezza.
Qualsiasi cosa ti aiuti a realizzare il tuo potenziale senza fare del male intenzionale ad alcun essere senziente, è bene.
E non sarà una benedizione solo per te, porterà estasi all’intera esistenza. Nessuna donna, nessun uomo è un’isola, noi tutti siamo vasti, un continente senza confini, uniti da profonde radici. I nostri rami sono separati, le nostre radici un unico insieme.
E’ nelle tue profondità, dove sei così bella che ne hai paura, che trovi ogni cosa. Solo lì.
Il resto è in periferia, anche se lo vedi al centro.
Cambiando i sintomi non si cura una malattia.
E ora devo volare via, con ali grandi e nere e leggere, attraverso lo scorrere veloce di neon, ascoltare il pulsare dei nervi scoperti dei nostri paesaggi urbani, veloce, attraverso le città dove ognuno di voi irradia luce e calore e dolore indicibile, così immensità si stagliano nell’infinita prospettiva sempre mutevole dell’esistenza…dove vite stanche e provate lasciano cadere le loro deboli melodie nell’abisso del mio cuore, devo volare, raccogliere lacrime versate e lacrime mai piante, cercare di sciogliere qualche nodo, correre via, e vedo fabbriche di notte, enormi scatolette per uomini e donne, e palazzi di cemento e acciaio, e sento che posso flettere il tempo, e che vi amo.

Mi manca il tocco leggero d’una donna sul mio volto, sento.

Mi attendono quattro giorni di congresso.
 
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Commenti al Post:
danael
danael il 05/02/06 alle 22:55 via WEB
leggerti questa sera mi ha salvata, non è la prima volta, mi tengo stretta alle mie sensazioni, in una scala ripida e stretta in cui non c'è luce, ma tu sai tessere incanti con le parole, incanti più antichi della storia dell'uomo e dei suoi credo. noi amiamo te, io amo te..
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 17/02/06 alle 22:06 via WEB
Vorrei tenerti per mano. Per un pochino. Che vasto è il territorio di Morfeo. Andiamo, vuoi?
(Rispondi)
 
 
danael
danael il 18/02/06 alle 01:20 via WEB
si.
(Rispondi)
violette51
violette51 il 06/02/06 alle 01:38 via WEB
dettami ,,stereotipi,,e cadaveri,,tutto quanto ti eviti una riflessione propria nn ti da' l'opportunita' ad avere conoscenza di te,,,e delle tua consapevolezza....per poii permetterti di avere il rendimento di cose sagge e nn ...giuste o nn ...,hai cosi esteso il concetto da estrapolarne la chiave ad ogni passo...Infine ami e fletti ,,ke straordinarieta'!!!grazie
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 17/02/06 alle 22:08 via WEB
Grazie a te, Violette...le tue parole, e ciò che attraverso esse comunichi, sono sempre una finestra di chiarezza in più...sono belle...ti ringrazio ancora...
(Rispondi)
VETROoSPECCHIO
VETROoSPECCHIO il 06/02/06 alle 01:58 via WEB
ebbene, dal mio attuale status di mani d lavoratore, pure io, come te mio caro Silent, sento la necessità fisica e poetica,forte, come il grido di un aquila che non ritrova in sede le sue uova, ""Carezze come lacrime, come una liberazione."". ebbene, anche solo il pensiero di un contatto accettato, consenziente, forte e dolce, in dosi identiche, puòfarmi addormentare con un artefatta quiete. sogni beati, oggi la stanchezza mentale ha più fiato delle grida di constatazione e lamento tanto mie. hei tizio, ma lo sai hce hai un sistema analitico davvero profondo? si bheh, vista la getonatura (ma forse pure senza quella) immagino che tu lo sappia e sentiamo, danno film da vedere al cinema? . buona notte silent, bello leggerti.
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 17/02/06 alle 22:11 via WEB
se ci penso mi accorgo che in effetti non ho mai curato particolarmente il mio sistema analitico...dunque è un privilegio non da poco ricevere un tale apprezzamento da una persona che per quello che mi è dato di scorgere lavora molto con la mente, e pure bene...un inchino, dunque, un grazie ed un picoolo sorriso...(Mah, lo sai che a dire il vero non credo di essere così gettonato? almeno, io non vedo questo...)
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unariaemezza
unariaemezza il 06/02/06 alle 13:23 via WEB
gli echi... sono qualcosa?
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 17/02/06 alle 22:44 via WEB
gli echi sembrano simili ai riflessi. Ma il punto fondamentale, è che un eco, per esser percepito, per manifestarsi, ripassa per il punto di emissione. Certo, dopo la riflessione su di un ostacolo. E con un certo ritardo, provoca la ricezione del fenomeno originario. Ecco dunque una chiave. Gli echi, sono passato differito...ti accarezzo il dorso di una mano, per un istante...
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DonnaNana
DonnaNana il 06/02/06 alle 13:26 via WEB
Sai che c'è? C'è che a volte il flusso della vita ti fa perdere di vista le cose, ti fa pensare "razionalmente" a cosa sia giusto e cosa sia sbagliato e così facendo sbaglierai sicuramente. Non esiste un giusto o sbagliato. Esiste un bene o un male per noi. Solo per noi. E se volessi spiegarlo non saresti neanche in grado di farlo, perché è una sensazione, un istinto, una cosa che senti dentro senza troppe spiegazioni. E così quando il fiume della vita mi porta lontano, mi trascina con la sua forza, mi pone davanti ad un bivio, ad un dolore, ad una sofferenza... io chiudo gli occhi e mi chiedo "Claudia, questa cosa (questa persona, questa situazione) ti fa star bene? Ti fa sentire "felice" e serena?" E rispondere non è sempre facile, perché si tende a mettere spezzettare le cose e metterle sulla bilancia, e vedere "razionalmente" se pesano di più gli aspetti positivi o quelli negativi. E facendo così sbaglierai sicuramente. Perché in realtà bisogna saper ascoltare, imparare a sentirsi, a isolarsi dal mondo, a non pensare a nulla e ascoltare solo il proprio cuore, la propria anima, nel profondo senza chiedersi troppo il perché. E quella sarà la cosa giusta. A volte però ce ne dimentichiamo, a volte dimentichiamo di ascoltarci... ma una luce nell'oscurità me lo ricorda... una luce nell'oscurità mi insegna a guardare dentro di me... una luce mi aiuta a fermarmi, a sentirmi, e a fare la scelta giusta per me. E il tempo passa velocemente e davvero secoli son passati da quel tocco così magico e prezioso... e con le mie mani, ne prendo una tua... che davvero bella è... lunga e sottile... l'accosto alla mia guancia... ne sento il calore, il profumo... e quanto sono belle le magie... durano solo in eterno. Ti bacio
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 17/02/06 alle 22:47 via WEB
ti porto con me, sempre. Tue le mie mani...
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Atrocity_exhibition
Atrocity_exhibition il 06/02/06 alle 18:21 via WEB
La tua musica.
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 17/02/06 alle 22:45 via WEB
è ovunque...arriverà...
(Rispondi)
UnaStranaStrega
UnaStranaStrega il 07/02/06 alle 14:50 via WEB
ah, ecco dove vai..
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 17/02/06 alle 22:45 via WEB
eh già...;)
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