Black in Black

fog


  
sto immobile sul fuorie si fa trasparenza quando avrò spento il lume preferisco guardar là n’ho abbastanza dei miei occhi di quel che hanno ammucchiato gli orizzonti incontratile rotte percorsele attese di cui sono prostrato sai com’è delicata la campana nella nebbia del tempo la senti vibrare a tutte le voci del vento dall’altra parte del mondotroppo sottile quel divisorio la paratìa dei sogni dove sbattere contro la separazione dei tempi urtare la lucerna dell’inconscio è così vicino il passato ma s’approda solo nel vuotoio avevo sognato ripercorrermi separarmi dall’impegno del presente fare tre passi indietro poi dieci ma non sono tornato remando all’indietro qui sono ed ormeggio alla Cala del Sonno