In statu quo ante

Aurea mediocritas


In poche righe, non si esaurisce il concetto ideale di riformismo,tuttavia si può esplicitare l'essenzialità che esso ha manifestato nel corso altalenante della storia. Grazie al revisionismo storiografico, nella propria valenza propriamente positiva, si osserva con immediata chiarenza, la propensione dell'uomo al cambiamento,inteso come una ferrea "religione di libertà e sviluppo",che ha concesso ai processi social-instituzionali di affermarsi entro e non oltre la sfera della democrazia. Allorchè l'innegabilità del valore,relativamente assoluto, di quella forza politica, quale il Liberalsocialismo, si estende ad esser l'immanente sintesi, delle due colonne ideologiche in grado di contrassegnare la modernità: capitalismo e marxismo. Asserire pertanto, all'effetualità storica del riformismo,non sembra rinnegare la diversificazione ideologica-politica,piuttosto valorizzarne la legittimità, mediante razionali concause di carattere puramente progressista. Citando Carlo Rosselli:" Il socialismo non è che lo sviluppo logico, sino alle sue estreme conseguenze, del principio di libertà. Il socialismo è liberalismo in azione, è libertà che si fa per la povera gente. ".