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Rapporto Dio e umanità


"Tutto l'antico Testamento è la cronaca del rapporto costante e continuo della Divinità con gli uomini. E quando non esistono uomini abbastanza privilegiati da fare da interlocutori, arrivano i suoi angeli. Ammonizioni, consigli, preavvisi di castighi o annunciazioni di nascite importanti, avvengono attravrso crature dall'aspetto umano, giovani, belli, spesso col viso nascosto dal mantello per nasconderne lo splendore. Con Mosè ci fu un rapporto privilegiato di "dialogo". Ma in effetti che tipo di creatura è intervenuta nella storia dell'umanità? Non si può pensare che Dio, l'onnipotente, il signore di tutte le galassie, si curvasse su uno dei suoi pianeti in EVOLUZIONE (la Terra è un pianeta non sacro, cioè in evoluzione, imperfetto. NDA). Su una piccola minoranza perseguitata, scompigliando la vita del popolo persecutore. "Qualcuno" di indubbiamente molto, molto potente si è intromesso in queli tempi, e in quel luogo, sostenendo a spada tratta l'evoluzione del popolo ebraico. "Qualcuno" ha suggerito regole igieniche, dietetiche, etiche per aiutarne la sopravvivenza in un viaggio temerario attraverso il deserto. "Qualcuno", ha relamente dialogato con Mosè, consigliandolo sul da farsi, trasferendogli doni e poteri tali da farlo competere con i grandi maghi dei faraoni. Possiamo credere che questo Qualcuno era Dio? Il creatore dell'Universo? E dov'era allora quel Dio per gli egiziani? Dov'era mentre le locuste ne divoravano i raccolti? Dov'era il Dio Padre, quando i primogeniti, suoi stessi figli, morivano come mosche?O dobbiamo credere a un Dio che prima crea e poi ci ripensa? Cosa quanto mai improbabile. Oppure dobbiamo accettare l'ipotesi di qualche strana intromissione. Di una intelligenza portatrice di Conoscenza, sapienza, ma non di amore equanime e di equanime pietà verso tutti i popoli.Non sta certo a noi sciogliere il grande dubbio. Non starebbe neppure a Noi sollevare dubbi di questo genere.Il Dio a cui va il nostro Credo, è immensamente lontano, eppure totalmente vicino a tutti gli esseri umani. Non fa distinzioni nè gelosie o preferenze. E' un Dio che non chiede sacrifici di nessuna creatura vivente, in quanto da Lui tutto nasce e a Lui tutto ritorna, quindi tutto, equanimamente gli appartiene. E' un Dio di immensa giustizia ed armonia, Dio di libertà che ci permette di operare scelte nel bene e nel male. Tanto tutto quanto ha un prezzo! Ci permette di offernderlo e di rivoltarci contro. Tanto è solo tempo e karma che stiamo sprecando!Non ci sarà nessun mostro terribile a giudicarci, nè demoni con zoccoli e forcone, nè inferni di zolfo con le fauci spalancate. Torneremo e ritorneremo a vivere, migliaia di volte.Ecco come pagheremo.Troveremo i nostri inferni ed i nostri paradisi già pronti, costruiti con le nostre stesse azioni che abbiamo svolto in vita.Non esiste altro inferno (e in questo ci affianchiamo al pensiero teosofico) se non i pianeti portatori di uomini.Ciò, non significa che siamo abbandonati a noi stessi, lasciati in balia del nostro libero arbitrio, ciechi ed ottusi.Esseri amorevoli sono costantemente curvi su di noi. Miliardi di creature si frappongono gerarchicamente tra noi e il Creatore, portando cuiascuna il suo contributo. Perchè quello è il suo compito.Angeli e Deva
di ogni genere sono chini sull'uomo, pronti ad accoglierne desideri e preghiere.E' chiaro che nn tutte le nostre richieste possono essere esaudite.Può accadere che l'evento che tanto desideriamo sia dannoso alla nostra evoluzione spirituale. Può accadere che ciò che a noi apporterebbe gioia, crei disarmonia e dolore altrove. Qualcuno che vede dall'alto i nostri destini ,sa scegliere e dosare. nelle nostre vite e nell'intreccio con le vite altrui, con le ripercussioni che potranno avere sugli eventi futuri.La nostra natura umana ha una coscienza limitata nello spazio che conosciamo tra la vita e la morte, e ci porta speso a soffrire per la mancata realizzazione dei desideri."pag 47-50 "i cristalli" di Giuditta DembechDobbiamo porre il nostro punto di vista verso una coscienza maggiore.Verso l'accettazione totale del proposito divino.Verso il distacco dal piano materiale (esempio: non esagerare con la palestra e l'antagonismo politico, sportivo, religioso, personale)