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VENETO-PARTE L'OFFENSIVA NAZISTA NELLA SANITA'


Morte per QI - Parte dal Veneto l’OFFENSIVA NAZISTA ATTRAVERSO LA SANITA’ – Nuovi sviluppi - In VENETO SI PUO’ MORIRE DI QI E TRA POCO…..VEDRETE VEDRETE….STIAMO ARRIVANDO anche da voi....... Informazione a carattere sociale e umanitario di primaria importanza. ...Se non hai il QI adatto devi morire!!!!!!! –Leggi i Nuovi sviluppi – QI per tutti e a portata di mano!!! Altrimenti…….vale per tutti, non solo per i disabili certificati, e poi…..            leggi il seguito, lo avresti mai immaginato? Ah! Pare che Bossi, suo figlio e Borghezio si sottopongono subito al QI !!!! per dare l’esempio, anche se non stanno in Veneto, così la delibera potrà avere porte aperte prima nelle altre regioni Legiste-Pdl-iste e poi……. Sei SINGLE, sei DISABILE, da un pò sei meno ‘sveglio’, hai l’Alzheimer, ecc.ecc. IN VENETO RISCHI DI ESSERE UCCISO DALLA SANITA’ per effetto QI se hai bisogno di un trapianto. Di che cosa puoi morire? di QI. La decisione della Regione Veneto di permettere i trapianti solo a quanti hanno un Quoziente Intelletivo (QI) superiore al 70% sconvolge ogni principio sui diritti umani sia a livello costituzionale che internazionale che medico.   E naturalmente si pongono subito molti problemi pratici visto che l’assessore alla sanità non solo vuole che sia applicata la delibera ma intende discuterne con le altre regioni per uniformare le disposizioni. L’ Assessore alla regione Veneto Luca Coletto della Lega nord, sta cercando di inserirla nella discussione d’insieme con le altre regioni per una ‘regolamentazione uniforme’potete leggerla all’allegato pdf http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=214438 essa stabilisce l'esclusione dai trapianti d'organo in base al quoziente intellettivo QI. - Ma essa, oltre alla discriminazione immediata nei confronti dei diversabili in condizione di minore attività mentale (che scientificamente non significa neanche che non vi siano le capacità, ma solo la loro relativa attuazione che può essere variabile) COINVOLGE CHIUNQUE SI TROVASSE ANCHE PER UN CERTO PERIODO IN STATO DI PARTICOLARI FORME DI DEBILITAZIONE (cosicché se in quel periodo uno avesse bisogno di un qualche trapianto anche piccolino piccolino, ad es. di un pezzo di pelle per ricostruzione, sarebbero cavoli e QI) e APRE LA PORTA AD UN PRINCIPIO CHE INEVITABILMENTE SAREBBE APPLICATO AD ALTRE TIPOLOGIE DI INTERVENTO E DI CURE !!!!!!!!!!!!!!   Ma c’è di più: oltre ai disabili conclamati (per cui c’è una certificazione per ragioni varie, ad es. per integrazione scolastica cioè per dare loro un maggior contributo a scuola), come fare a sapere se il QI è maggiore o minore del 70% per ognuno????- Prescriverlo a tutti obbligatoriamente? Ad esempio prima dell’intervento; o addirittura prima del ricovero?O saperlo prima in modo che in caso di urgenza ognuno abbia già il suo bel QI pronto ? E come fare dato che può variare? Ad esempio: farlo ogni mese! Ma allora cominciamo da Bossi, da suo figlio (che non ha superato per tre volte l’esame di maturità), da Borghezio, dai proponenti della Lega e del Pdl che l’hanno fatto passare in regione Veneto….non foss’altro che per dare il buon esempio. Non solo: MA CHI PIU’ CERTIFICHERA’ UN DISABILE RISCHIANDO COSI’ DI MANDARLO A MORTE??? O CHI PIU’ SI SOTTOPORRA’ A UN QI SE NON CON LA VIOLENZA????? E CHI RIVELERà DI ESSERE SINGLE DAL MOMENTO CHE TRA LE ALTRE NORME DI NON AGIBILITA' AL TRAPIANTO VI E’ QUELLA del “Limitato supporto sociale e familiare”? - Ma chi più certificherà un disabile che avesse ritardo mentale rischiando di mandarlo a morte???????? La delibera si occupa di trapianti e liste d'attesa, e prevede, testuali parole, tra le "controindicazioni assolute al trapianto d’organo" i "danni cerebrali irreversibili" e il "ritardo mentale con quoziente intellettivo inferiore a 50", e tra quelle "relative", il "ritardo mentale con quoziente intellettivo inferiore a 70". Posizione contestata dai professori Nicola Panocchia e Maurizio Bossola, nefrologi del «Gemelli » di Roma, e da Giacomo Vivanti, psicologo dell’Università della California, che in un articolo pubblicato sull’«American Journal of Transplantation » hanno accusato il Veneto di discriminare i disabili mentali. Per giustificarsi l’assessore alla Sanità, Luca Coletto dichiara: al contrario, vogliamo assicurarci che questi pazienti abbiano qualcuno che li segua dopo l’operazione. E infatti vedendo la delibera appaiono ulteriori discriminazioni sociali e psicologico mentali tra le quali: Limitato supporto sociale e familiare;12. Insufficiente grado di informazione (già, proprio così!!).   Vi invitiamo a riflettere e informare e a prendere posizione in tutte le sedi fiduciosi che le persone a cui arriva questa comunicazione appartengano a quel ramo della nostra civiltà che non rinuncia a combattere violazioni fondamentali dei diritti umani né tace dinanzi alle mostruosità. E' superfluo precisare qui perché questo ricordi talune misure che presero i NAZISTI Si sta tentando di fare passare analoghe misure in altre regioni. La misura non riguarda solo i diversabili di diverse tipologie, ma é una direttiva generale che può coinvolgere anche chiunque si trovasse in situazione psicologica o mentale debilitate per un  certo periodo. Oltre all'assurdo criterio di usare fattori psichici e mentali per stabilire il diritto alla cura e alla vita. Titolo dell'articolo:Transplantation and Mental Retardation: What Is the Meaning of a Discrimination?