Creato da Tonino.Salvitti il 12/11/2007
Rubrica di economia, curata da Antonio Salvitti, esperto in materie bancarie, economia.

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ECONOMIA MONETARIA

 

L'economia monetaria è il ramo dell'economia che studia le determinanti della domanda e dell'offerta di moneta e le loro conseguenze sull'economia reale.

La necessità di regolare gli scambi senza ricorrere al baratto, impraticabile in sistemi economici complessi, costringe l'umanità ad adottare come mezzo di scambio nelle attività commerciali uno strumento facile da produrre, trasferire, misurare e conservare, il denaro appunto, che è pertanto un mezzo di scambio e funziona come unità di conto e come strumento di risparmio.

La funzione di mezzo di scambio del denaro è frutto della specializzazione delle attività produttive che rende impossibile il baratto e rende necessario il reperimento di risorse per finanziare l'attività produttiva. L'adozione di unità di conto, d'altra parte, permette di sistematizzare le valutazioni economiche all'interno di una struttura sociale. La disponibilità di strumenti di tesaurizzazione, infine, permette di svincolare i tempi della domanda e dell'offerta di beni e servizi in funzione delle caratteristiche anche temporali degli stessi.

In un economia monetaria dove c’ è un bene, la moneta, universalmente accettato negli scambi, le transazioni sono veloci e poco costose.

 

MACROECONOMIA

 

La macroeconomia studia un sistema economico nel suo complesso, essa cioè si occupa delle variabili economicheaggregate e delle loro interdipendenze. A differenza della microeconomia, che punta a spiegare i comportamenti dei singoli operatori economici, la macroeconomia considera le interazioni tra macro-variabili, ciascuna delle quali è il risultato della somma di singoli comportamenti individuali.

La macroeconomia studia quindi variabili come la domanda complessiva di un paese domanda aggregata , l'offerta complessiva  offerta aggregata , il prodotto interno loro, il consumo, l'investimento, le esportazioni , l'inflazione, la disocupazione, le aspettative degli operatori, la politica monetaria della banca centrale , la politica fiscale del governo.

Le interazioni tra le diverse variabili macroeconomiche sono studiate nel loro contributo alla determinazione di un qeuilibrio economico (di breve periodo, di medio periodo e di lungo periodo). Il fine è anche quello di prevedere gli scenari futuri (attraverso la raccolta e l'elaborazione dei dati), in modo che la politica possa intervenire per modificare, ove necessario, i trend (le tendenze) e perseguire taluni fini quali l'aumento dell'occupazione o delle esportazioni o il controllo dell'inflazione.

 

ECONOMIA = OICOS-NOMOS

 

Con il termine economia si intende  quella scienza legata alle attività produttive e quindi finanziarie di uno Stato.

La sua Origine è remota, è  risale alla comparsa dell’uomo sulla terra. Il termine va etimologicamente spiegato  con due parole greche :oicos- nomos ( casa e legge). Economia è quindi sempre stata intesa come una conduzione saggia di una piccola azienda quale  è  la famiglia.  Dalla famiglia si passa al Comune, alla Provincia, alla Regione, allo Stato… al Mondo : la dinamica è sempre la stessa : una saggia amministrazione evita crisi che possono essere temporanee se corrette con tempestività, altrimenti esse saranno fallimentari.   

 

MICROECONOMIA

 

La microeconomia è quella branca della teoria economica che studia il comportamento dei singoli agenti economici, come i consumatori, i lavoratori, gli investitori, i proprietari terrieri, le imprese: individui o entità che giocano un qualche ruolo nel funzionamento delle nostre economie. Essa si pone l'obiettivo di spiegare come e perché questi soggetti assumano delle decisioni di tipo economico.

Un altro tema importante della microeconomia riguarda il modo in cui gli agenti economici interagiscono tra di loro per formare unità più ampie come i mercati e le industrie. Grazie allo studio del comportamento delle singole imprese e dei consumatori e della loro interazione, la microeconomia ci rivela come operano e si evolvono i settori industriali e i mercati, perché sono diversi l'uno dall'altro e come possono essere influenzati dalle politiche economiche e dalle condizioni economiche generali.

 

ECONOMIA FINANZIARIA

 

L'economia finanziaria è una branca della teoria economica e della finanza dedicata allo studio dei mercati finanziarie del comportamento degli agenti economici che vi operano. L'economia finanziaria si occupa di problemi quali:

  • La determinazione dei prezzi delle attività finanziarie:azioni, opzioni, obbligazioni , tassi di cambio, etc.
  • Gli effetti delle scelte di finanziamento da parte delle imprese, in particolare delle decisioni concernenti la struttura del capitale , ossia la scelta tra emissione di debito e di nuove azioni;
  • Le scelte di portafogliodegli individui;
  • Il ruolo dell'informazioninei mercati finanziari.
 

ECONOMIA POLITICA

 

L'economia politica è la disciplina sociale che studia l'economia in senso positivo (come essa è), con lo scopo di rappresentare compiutamente, con l'ausilio di modelli matematici ove necessario, le costanti presenti nel comportamento economico di individui e istituzioni pubbliche e private.

Essa quindi studia il modo di comportarsi dei soggetti economici e si distingue pertanto dalla politica economica(la disciplina speculare) la quale cerca invece di formulare proposte di cambiamento della situazione economica esistente (le politiche per la gestione o il governo dell'economia).

Le definizioni precedenti non riescono comunque a dar conto dei vari aspetti dell'economia politica, per cui essa è anche definita dal suo sviluppo storico.

 
 

 

 
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ESTERNAZIONI

Post n°3118 pubblicato il 21 Agosto 2011 da Tonino.Salvitti

Che cosa dire, come commentare il triste epilogo di un’ amministrazione che trova naturale soluzione ,  ad una gestione , a dir poco  superficiale , mettere all’asta beni dell’Ente  per parare la marea di debiti e sperperi .

 

I preposti, chi di dovere, cosa diranno ?  è possibile   chiudere gli occhi di fronte ad una negligenza collettiva  e duratura?....

 

Per tutta risposta  si rimane imperterriti alla propria poltrona a dispetto delle voci di popolo  e della conferma della stampa. 

 

 

 

 

 

 

Consulenze d'oro per la P.A.

 


Nel 2006 sono costate 1,3 mld

 

 

FONTE :  SOLE 24- ORE

 

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13 giugno 2008

 

 

L'Operazione Trasparenza sul sito del Ministero

 

 

Nel 2006 la pubblica amministrazione ha pagato consulenze per 1,323 miliardi di euro. E ben 396 consulenti e collaboratori esterni hanno ricevuto oltre 100mila euro di compenso. Queste maxi consulenze rappresentano tuttavia "solo" lo 0,16% del totale. È quanto emerge dai dati pubblicati sul sito del ministero per la Pubblica amministrazione e l'innovazione nell'ambito dell«Operazione Trasparenza» avviata dal ministro, Renato Brunetta, che ha detto: «Sono dati che si commentano da soli».
Dei 396 maxi consulenti, ben 276 hanno ricevuto l'incarico da regioni e autonomie locali mentre altri 70 hanno ricevuto il lavoro dal servizio sanitario nazionale.
La maggior parte dei consulenti, il 38,39%, ha ricevuto un compenso compreso tra 501 e 2.500 euro nel 2006. Il 21,32% fino a 500 euro; il 15,86% da 2.501 euro a 5 mila; l'11,92% da 5.001 a 10 mila euro; il 5,39% da 10.001 a 15mila euro; il 6,46% da 15.001 a 50mila euro e lo 0,51% da 50.001 a 100mila euro.

Sono le Regioni e le autonomie locali, secondo i dati pubblicati dal ministero, il settore più 'generoso' per consulenze e collaborazioni esterne: l'ammontare complessivo dei compensi erogati nel 2006 è di 741,2 milioni, pari al 56% della spesa generale della P.a. per questi incarichi.

 

 In particolare, i più 'spendaccioni' sono i Comuni con 492,7 milioni,

 

 seguiti dalle Province con 150,3 milioni

 

 e dalle Regioni con 29,5 milioni,

 

 mentre gli 'altri enti locali' (come le comunità montane) hanno speso 68,7 milioni.


Tuttavia, investono molto in consulenze anche :

 

 il settore sanitario (224,9 milioni),

 

l'università (162,8 milioni),

 

 la scuola (58,3 milioni)

 

 e i ministeri (51,6 milioni).

 

 In particolare - analizzando i dati su base territoriale - risulta che la regione in cui le amministrazioni pubbliche hanno speso di più per consulenze e collaboratori è il Lazio, con un ammontare complessivo di compensi erogati per 227,9 milioni (pari al 17% del totale della spesa). Significativa anche la spesa in Lombardia, che arriva a 203,9 milioni, seguita dall'Emilia Romagna (180,3 milioni) e dal Veneto (140,3 milioni). Tra le regioni meno spendaccione, invece, spiccano il Molise (7,6 milioni), la Calabria (11,3 milioni) e la Valle D'Aosta (11,9 milioni).

Le consulenze d'oro. Nei documenti pubblicati dal ministero si legge nome e cognome del consulente/collaboratore, mansione e importo del pagamento per la sua prestazione. La maggior parte delle consulenze (circa il 39%), è stato pagato con piccole parcelle comprese fra i 500 e i 2500 euro, soprattutto per docenze.
Alcune volte, però, questa "mansione" suona piuttosto contorta e oscura, come nel caso dell'"Attività di supporto e monitoraggio delle attività di gestione del progetto operativo di internazionalizzazione" che ha portato a Debora Coco, consulente del ministero degli Esteri, ben 110mila euro. Poi, sempre al ministero degli Esteri, Ugo Papi, consigliere per l'Asia dell'allora ministro Massimo D'Alema, ha percepito 174mila euro. Lo stesso ministero, inoltre, ha erogato un pagamento record di 1,5 milioni di euro a Apri Italia, società di consulenza specializzata in P.a. italiana e straniera, di cui a.d è Giuseppe D'Alessandro.
Nel settore delle consulenze alla Presidenza del Consiglio ci sono addirittura casi, come quelli di Mario Gasparollo o Giovanni Luigi Grandi, del Dipartimento della Protezione Civile, che hanno ricevuto rispettivamente 96mila e 150mila euro. Motivazione? Nessuna.

Altri maxi incarichi hanno beneficiato il Gruppo Clas, che fa capo a Roberto Zucchetti, (Componente del Consiglio Direttivo del CERTeT (Centro Studi per l'Economia Regionale i Trasporti e il Turismo) dell'Università Bocconi), che ha ricevuto dal ministero delle Infrastutture 337mila euro; oppure la società Ecosfera, anch'essa consulente del ministero per le Infrastutture, che ha percepito 308mila euro. E che, come si legge nel suo sito, ha appena vinto un'altra collaborazione con l'Agenzia del Demanio "nelle attività finalizzate a favorire l'incontro tra domanda e offerta immobiliare su beni di proprietà dello Stato gestiti dall'Agenzia".

 
 
 
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