Creato da almacel il 06/03/2014
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Sogno uno

Post n°9 pubblicato il 11 Marzo 2014 da almacel

Parcheggiamo la macchina.
Le nuvole corrono nel cielo ed il sole va e viene.
Il caldo rimane stabile e gratificante.
Il sentiero ch'inoltra il bosco... il bosco di querce, di cipressi, di pini marittimi e di tanti ciuffi di gialla ginestra, sale leggermente inoltrandolo.
I bambini sono eccitati dall'idea di penetrarlo.
La loro curiosità e le loro aspettative sull'incontrare selvagge vite e flora sconosciuta stanno allo zenit.
Ecco da qui in poi credo possa andare dico dopo una ventina di minuti camminanti.
Non si vede anima viva.
Spogliamoci nudi.
Poniamo i vestiti negli zaini e... e mostriamoci come veramente siamo fatti.
Wow!
L'ombra è ancora più fresca.
E la foglia sfiorando ti passa un brivido.
Il virgulto toccandoti la spoglia gamba quasi ti parla.
E gli alberi ed i rami si differenziano fra loro non solamente alla vista, ma anche alla ruvidità o tenerezza.
La piccola lucertola intanto sembra meno spaventata del solito nell'incontrarci.
E pure il nero serpentello non scappa lesto anello in spalla.
Pare che in tal modo messi gli elementi ci accolgano sereni ed accettino con minor diffidenza.
Tutti a parte... a parte l'acqua del minuscolo rio, che invece vuole diventare ancora più fredda al guardarla o al contattarla.
I miei pori però nel frattempo sembrano essersi aperti e godono a dismisura.
Gli odori, gli aromi, i profumi non entrano unicamente dal naso ora e pertanto... pertanto invadono il corpo intero rendendogli armoniosità.
I movimenti stessi diventano allora oltre fluidi e meno faticosi e... et voilà laggiù in una radura dei cinghiali.
Ci hanno visto loro per primi chiaramente e non sembrano per nulla disturbati dal nostro arrivo, anzi continuano i grugniti loro senza badarci quando noi, dopo essere stai attenti a non provocarli, riprendiamo il bosco.
Che bellezza.
La brezza che s'infila sotto le braccia.
Il venticello ch'esplora fra le cosce.
L'alito di maestrale che massaggia i glutei.
Ed ancora avanti ad immergersi "subacquei" nell'aria che sa di pigne e resina.
Oh oh bambini venite qui presto c'è un uomo e viene incontro.
Dai nascondiamoci e fermi immobili manco un respiro si deve sentire che altrimenti, qualora ci vedesse in tale stato, apriti inferno.
E giù appiattiti con il cuore che pulsa a mille e gli occhi vigili nel tenerlo sotto controllo.
Una scarica d'adrenalina incredibile ed una volta scampato il pericolo una liberazione.
Visto?
E capito le sensazioni d'un animale nell'incontrarci?
Lui sa che, per il semplice motivo d'andare in giro quale Dio ha creato, si viene considerati amenità senza senso e morale da quell'essere che con un paio di mutande si sente superiore e che quindi fa una paura bestiale, ma urca un branco di cervi sta arrivando di corsa giù dal crinale e... e non appena ci notano il capo branco s'arresta immobile.
Al solito cercando il mimetismo e proteggendo i piccoli.
Se non che i miei di piccoli non resistono e si muovono verso di loro rapiti, di per cui io ed il mio amore rimaniamo da soli.
Adamo ed Eva attuali ed un minimo matti diremo.
Ed una farfalla gialla gialla si mette a fare la spola interessata fra i suoi due capezzoli strappandoci un sorriso.
Ed un verde verde bruchetto scala e scende fra i peli del mio pube e da lì al mostrarci armonia in faccia ed allo scambiare dei teneri bacetti complici il passo è breve.
Brevissimo.
Solo la situazione è talmente gratificante che in un baleno ci ritroviamo entrambi coinvolti e pronti e... ed il balzo al dover fare l'amore indi cade fatale e maturo.
Tanto i bambini sono occupati e questa ginestra esuberante funziona benissimo da salva sguardi indiscreti.
La dolcezza che provocano queste situazioni nel fare l'amore è qualcosa d'unico ed universale.
Il ritmo l'impone la folata che scuote le chiome.
L'intensità viene modulata dall'umore che la terra sparge copioso.
Il gemito è sostituito dal coro di cinguettii ed altri suoni forestali.
E l'arrivo... l'arrivo è sottolineato dal grido del falco che dall'alto sorveglia tutto.
Un'apoteosi.
Raramente m'è capitato un simile piacere.
Raramente mi sono sentito d'aver donato un orgasmo indimenticabile.
E raramente una sensazione tal piena viene innalzata al cielo di volo improvviso del fagiano nel... nel cespuglio spaventato dai nostri eroi che tornano.
«Mamma mamma!
Papà papà!
C'erano i bambi e la loro mamma li allattava senza scomporsi accanto a noi.
Incredibile cari genitori.
Andiamo... andiamo nudi anche al ristorante stasera!».
Ah sì?
E per quale motivo?
«Ovvio, oramai sappiamo che in quel caso il cameriere porterà cibi buonissimi.
Che non faranno schifo neppure le verdure.
E che il cassiere non imporrà di pagare niente.
E c'emozionerà regalandoci dolcezze esattamente... esattamente pari a quel che succede qui.
Non capite mai niente voi grandi.
È perché andiamo vestiti che costa tanti soldi e... ed i cibi non hanno i giusti sapori.
È.
Perché.
Andiamo.
Vestiti».

 
 
 

Di note italiane

Post n°8 pubblicato il 10 Marzo 2014 da almacel

Quando -Il vecchio ed il bambino- presero a braccetto -Il mio piccolo grande amore- -Alice- urlò -Affacciati affacciati-...
-Aria di rivoluzione-.
Al che -Il pescatore- intanto tirava su strani -Fiori rosa fiori di pesco- senza preoccuparsi necessariamente e... e -La gallina in mezzo all'aia- allora credette -Il primo giorno di primavera- avesse -Emozioni- unicamente sognando -Il mio canto libero- così... così realizzò di -Felona e Sorona- quali fossero normalmente solo -Impressioni di settembre-.
-Se la mia pelle vuoi- vieni -Al mare d'inverno- e con -La donna cannone- però nello stesso periodo proclamava, per fortuna, invece -Il signor G- e quindi l'amore... l'amore per -Aida- sbocciò finalmente in me di -Non mi rompete-, dato -La vecchia che salta con l'asta- partì sicura per -La guerra di Piero-.
E questo ovviamente sempre per non dire d'una salutare -Era del cinghiale bianco-, di -Come fossi una bambola- o di -Oggi ventinove settembre-.
Poi... poi col maturare all'improvviso in -Siberia- le cose cambiarono repentinamente, difatti... difatti il -Desaparecido- chiese, unilateralmente, d'andare in -Depressione caspica- tanto che -l'Emilia paranoica- diventò -Ruggine- ed ebbe bisogno, -Ripetutamente-, di -Mi piacciono le sbarbine- -Nuotando nell'aria Cosmica-, ma... ma fu proprio del -Sanacore-... del -Sanacore- napoletano a questo punto esortandola al -Semina semina- e dicendole durante un'-Alba meticcia- -Non ti fidare- e levati da quei -Paisi maledetti- -Partigiano Jhon- a... a farla ripigliare praticando -Me basta lu sole- e... e lasciando perdere -La mia moto-, -La più bella cosa- e pure -Chi ha ucciso l'uomo ragno- in quanto... in quanto loro mimavano invano -Il canto del vuoto-.
E di sicuro con ciò per un po' si riprese almeno pari -Il ballerino di jazz- però... però comunque e nonostante tutto cazzo di... -Di come ho perso la mia guerra- purtroppo ve lo sto dicendo lo stesso, in diretta, dal -Treno per Babylon- e dopo aver anche visitato -L'ombelico del mondo- e -Picchiato la testa- su-Libri di sangue-, -Celluloide-, -Bollicine- e -Sovietica vesuvianità- e di per cui che infine su un -Bass paradis- poggiò -Lu cardillo stanco-, giusto mentre -L'altissimo- di sopra invocava -Il corvo- di sotto dicendogli -Ovunque proteggi- -Santissima dei naufragati- le meravigliose -Cinnamon- non so... non so se ne ho voglia di dirvelo.
Mi dispiace.
Non so.
Non so.
Non so.

 
 
 

C'è borsa e borsa

Post n°7 pubblicato il 09 Marzo 2014 da almacel

Urca finalmente il campanello.
Ciao cara tutto bene?
Era ora.
T'aspettavo ansioso.
Andato liscio sì il viaggio?
Vediamo vediamo che hai portato.
Intanto poggia lì la borsa tua.
Ci pensiamo dopo.
Se non ti dispiace apriamo prima quella mia.
Uhm dei capelli biondi biondi ricci.
Da donna purtroppo per me povero pelato.
Un paio d'occhiali da sole.
Qui dentro non servono.
Due collanine d'oro.
Nemmeno loro.
Una maglietta verde.
Non uso il verde.
Una canottiera intonata.
Non uso intonare.
Un reggiseno?
E che me ne faccio d'un reggiseno?
Via via.
Ecco una cintura.
Meglio molto meglio.
La prendo.
Dei jeans sgualciti alla moda e molto aderenti.
Non proprio il mio genere.
I gambaletti mai io sai amore mio.
E sinceramente rosa men che meno.
E le scarpe da ginnastica mi fanno sudare una cifra.
Ah meraviglia m'hai portato anche degli slip.
Questi mi piacciono.
Oh hanno anche il proteggi che finezza.
Ok non c'è più niente.
Dai ricontrolliamo meglio che la fretta è cattiva consigliera.
Ecco vedi.
Una fronte spaziosa.
E nemmeno una ruga.
Due occhi azzurri.
I miei preferiti.
Due carnose labbra con appena un accenno di rossetto.
Da baciare e gustare.
Un collo allungato.
Da fermarsi ad ammirare ed indugiare.
Oh santo dio... due meravigliose pere mature con il picciolo di colore.
Assaporare assaporare assaporare a piene papille.
Pazzesco hai portato anche dei fianchi un ombelico ed un boschetto.
È proprio vero.
Sei una persona stupenda e si vede che non avevi intenzione di farmi mancare niente.
Guarda qua.
Come non bastasse delle cosce filiformi delle ginocchia tonde  un polpaccio accattivante e due caviglie perfette e... ed anche due sconvolgenti mignoli di piede da gustare tale appetitoso dessert.
E scommetto dietro al tutto hai pure messo una cassa armonica di violino da fare suonare estasiati.
E due fossette da rene sconvolgenti naturalmente.
Non ho parole amore sei un mito.
Boia cos'è?
Ti... a fare l'inventario intendo... ti sei tutta bagnata nell'interno coscia.
Senti qua.
La mia mano raccoglie del soave liquido profumato percorrendolo.
Che diventa addirittura stupefacente al contatto con la bocca.
Che poverina coinvolta oltre misura a questo punto non può che esplorare con la sua lingua il dono che più di ogni altro... l'ho capito sai... eri bramosa di mostrarmi.
Il tuo personale paradiso terrestre.
È il mio regalo preferito da ricevere d'altronde.
Poco da cianciare al riguardo.
Poco poco poco.

 
 
 

Il verbo del cristo venuto dal momte dei paschi

Post n°6 pubblicato il 08 Marzo 2014 da almacel

Ragazzo non angustiarti te lo dico io la sposa globale comprende lo spazio di manovra angusto il...
il sacrificio non solo di venerdì ed il censore giù all'angolo.
Per i vicoli dove osava entrare il mare infatti il suo vero amore se ne andò come... come un divino canto dedicato a Shiva  e lei allora, nemmeno tanto lentamente, capì di non poter  rimanere abbagliata in eterno dai fari d'una sola notte.
E così accettò.
Accettò anima profonda non sempre è carne da suicidio.
E radici sotterranee raramente ravvivano una fiamma.
Ora vive la condizione, beve sofisticato nei caffè francesi ed è conscia del circo paradiso cabaret che sta attraversando.
Non addossarle colpe pertanto.
I passanti lungo la strada che vedi, qualche volta sotto e qualche volta sopra l'arcobaleno, dovrebbero insegnarti qualcosa ragazzo.
Osserva.
Il romanzo attuale è di plastica omogeneizzata e la gente della piazza buona ha la faccia corretta davanti allo specchio però... però gode, gode, gode l'oramai sia stata zittita qualsiasi canzone di spirito.
Innanzitutto la sua.
Adesso il vivere è un capriccio di colore ragazzo, il canto della balena balena solamente all'angolo d'un animo socialmente impraticabile e tutti hanno abbandonato la loro pelle interna.
Certo attraverso i suoi larghi occhi neri le nuvole passano ancora, ma sono farfalle boliviane, rapsodie in giallo, ostacoli da cerimonie dove si poggiano coriandoli al posto di fottute false ferite divine.
Al posto di fottute false ferite divine.
Indi lei sa cosa le piace inserire nel suo armadio.
E non c'è modo di portarle presente mondato da futuro.
Ed inoltre l'amore marinaio va di moda nel letto di chicchessia e lei s'è semplicemente adeguata.
Dai basta dubbi andiamo, andiamo ragazzo che oro ed argento aspettano anche noi se spazzeremo via i fucili dal nostro intimo ghetto ed in breve la casa trasformeremo in grattacielo multi funzionale.
E non darti pena nel guardarti indietro.
L'umana perfezione, la terra promessa e la coscienza universale non sono mai esistite.
Erano solamente carte false fortunatamente poi bagnate col sangue di chi consigliava lo schierarsi dalla parte del torto.
Ergo onora, onora spassionato e privo di remore moraliste il tempo del caterpillar e della grande mano capiente.
Onoralo.
Non avere paura dei rimorsi.
Al non farlo, al non farlo rischieresti di ritrovarti in un supermercato svuotato e raso al suolo dai clienti precedenti.
E quindi se ben ci pensi saresti una bara viva con dentro un uomo morto.
Una
bara
viva
con
dentro
un
uomo
morto.

 
 
 

Due parole

Post n°5 pubblicato il 07 Marzo 2014 da almacel

Sì solo poche parole per chi eventualmente viene nel blog.

Mi chiamo Mirco, abito in provincia di Vicenza ed ho l'hobby di scrivere, d'ottenere immagini generalmente su carta bianca, di fotografare, eccetera, eccetera, eccetera.

Nessuna aspettative per le mie cose se non di fare passare del tempo, possibilmente gentilmente, a chi appunto eventualmente passa sperando possa trovarle interessanti.

E di conseguenza non chiedo nulla a nessuno se... se non magari di lanciarmi un commento ogni tanto per farmi sentire meno solo in codeste pagine.

Ciao e benvenuti a tutti.

 
 
 

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