Blog della Marulli

Alemanno chiede un contributo sui cortei: si alzano subito stupide polemiche


 Roma, in quanto Capitale, ha un numero impressionante di cortei: più di 500 in sei mesi. Chi non vive in questa città non può minimamente immaginare cosa lasciano i manifestanti in termini di immondizia. Non può minimamente immaginare i disagi per chi si deve muovere in città, e non certo per divertirsi. Senza contare lo spiegamento di forze per motivi di ordine pubblico. E tutto questo è un sacrificio per residenti e pendolari ( mio marito è un pendolare,abbiamo parecchi amici residenti, giriamo spesso per Roma quindi sto scrivendo con cognizione di causa) ed un notevole salasso per le casse del Comune, ricordando sempre e comunque che si tratta di denaro pubblico. Il sindaco Alemanno ha elencato minuziosamente tutti i capitoli di spesa: un corteo di 10.000 persone costa 18mila euro, con 30.000 il costo lievita a 41.000 euro e 100.000 manifestanti costano 100mila euro. Il primo cittadino di Roma ha tenuto a precisare che  le spese dei cortei organizzati da studenti, disoccupati e precari continueranno ad essere a totale carico del Comune.Ci sono state scelte di Alemanno che non ho condiviso ma in questo caso mi trovo pienamente d'accordo per motivi che sono talmente logici da ritenere pleonastica qualsiasi ulteriore spiegazione. Trovo illogiche, anzi stupidamente pretestuose, le voci di protesta di alcuni esponenti della semprepiùsedicente opposizione, voci che rasentano il ridicolo come quelle dell'IDV ( ormai è proprio una forma mentis) rappresentate da Stefano Pedica, segretario della regione Lazio del movimento di Di Pietro, che definisce la scelta di Alemanno una sorta di attentato alla Costituzione o come quella di Roberto Di Giovan Paolo ( senatore del PD) che profetizza una futura tassa sull'aria da parte di Alemanno. Non condivido nemmeno le considerazioni della Polverini ( preoccupata  dal fatto che si possa così penalizzare chi scende in piazza per difendere il proprio diritto al lavoro o per chiedere aiuto in caso di difficoltà) , prima di tutto perchè Alemanno ha precisato che il contributo sarà chiesto per le grandi manifestazioni e ne saranno esenti disoccupati, studenti e precari e poi perchè i sindacati possono fare un po' meno casta e un po' più  sindacato, creando un "fondo manifestazioni": mi sembrerebbe anche più democratico dato che come cittadina contribuente potrei, per esempio, non essere d'accordo sul motivo di una manifestazione e/o col sindacato che la promuove e che quindi il mio denaro serva a pagare le spese per un qualcosa che non condivido  e/o a nome di qualcuno che non apprezzo.