Il caso di Eluana Englaro è stato al centro delle attenzioni negli ultimi giorni. Personalmente mi trovo in difficoltà nello schierarmi da una parte piuttosto che da un'altra, da un lato c'è la voglia di conservare la vita umana a qualsiasi costo, ma dall'altro c'è l'interrogativo se l'essere un manichino da spostare tutti i giorni sia da considerare vita umana, entrambe le soluzioni possibili, sia quella di mantenerla in vita che quella di lasciarla morire, mi arrecano sofferenza, e non riesco ad essere cinico fino in fondo.
Ma c'è una cosa che mi dato grande rabbia nella strumentalizzazione generale che si è fatta di questo dramma, e cioè l'atteggiamento del governo, la solita ipocrisia del centrodestra. Berlusconi e i suoi hanno fatto credere all'opinione pubblica di essere i paladini della vita umana, di mettere la vita umana prima di ogni cosa, quando pochi giorni prima avevano elaborato un decreto che istiga i medici a denunciare tutti quei clandestini che si presentreanno per farsi curare, con la conseguenza che moltissimi clandestini preferiranno ammalarsi e morire piuttosto che farsi denunciare, e che le eventuali malattie contagiose che potrebbero avere si diffonderanno anche tra tutti gli altri, noi compresi... ma come, si preoccupano di quello che restava della vita di una solo persona, e se ne fregano altamente se per loro precisa decisione moriranno centinaia, forse migliaia di vite umane?
Ricordo al nostro governo, che i clandestini sono anch'essi esseri umani, esattamente, ne più e ne meno, di come lo siamo noi e di come lo era la strumentalizzata povera Eluana.