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IL TAMARRO


...COME SI SPOSTA.Il tamarro è un'entità semovente, semiumana, semicerebroleso (spiego: è semicerebroleso Perché la sua altra metà cerebrale, quella che dovrebbe essere sana e senziente, è in realtà sostituita da una rappresentazione in scala ridotta del vuoto cosmico). In quanto tale, in alcuni casi necessita di spostarsi, di abbandonare, anche se temporaneamente il  luogo di ritrovo per eccellenza dei tamarroni: la sala giochi. Purtroppo tale locale è frequentato anche dai normali esseri umani, che sono costretti a sorbirsi l'appestante compagnia dei funesti figuri. Perché i tamarri si incontrano in sala giochi? Non certo per usufruire delle apposite attrezzature di svago. Loro si ritengono superiori (anche Perché interpretano questa parola in una chiave diversa di lettura), non giocano coi videogames, i loro soldi preferiscono investirli meglio. Quando la sala giochi chiude, i tamarri rimangono là dove sono stati tutto il giorno, cioè fuori, seduti sui loro motorini elaborati con pezzi di ricambio di derivazione aeronautica. E la rimarranno a discutere, fino a che non cadono sfiniti dal sonno e dal fumo di spinelli tagliati con l'insalata. Ma di cosa può discutere un tamarro? E' naturale che siano argomenti toccanti, prerogativa di uomini sensibili. Temi di attualità. I grandi interrogativi della vita. E' naturale che siano proprio questi i temi che non vengono assolutamente toccati. I tamarri parlano a rotazione di: motorini, ragazze (che comunque esistono solo nella loro immaginazione oppure sono il loro corrispondente femminile) e risse. Quando l'interessante conversazione cade (per knock out tecnico dei partecipanti, annientati dallo sforzo cerebrale), i tamarri tornano a casa. Un rumore metallico. I genitori si svegliano. La chiave gira nella toppa, una volta. La madre inizia a piangere. 2 giri. Il marito si fonde al dolore della moglie (si dannano pensando al figlio che, ancora una volta è ritornato a casa). 3 giri e il tamarro è dentro. Dentro il frigorifero che assalta con brutale ingordigia. E un altro giorno è passato, adesso deve passare la nottata.continua...