Golb

cravatta


E' giusto ogni tanto parlare di cravatte: è un argomento classico e, anche se io ho fatto lo scientifico, è giusto che se ne parli, se ne discuta (scuta), se ne dibatta (batta), se ne diatribi (atribi). Ci sono vari tipi di cravatte, ma su una voglio soffermare la vostra attenzione: quella cravatta lì... la vedete?!?... No?!?... fa lo stesso, voi soffermate la vostra attenzione sulla cravatta che non vedete. Fatto?!? bene... Non fatto?!? ritornate qualche riga più in su e ricominciate (oppure andate su playb*oy.com e divertitevi). Allora, riassumo: avete tutta la vostra attenzione concentrata su quella cravatta. Quindi, pensate fortissimamente che questa cravatta sia veramente imporante per voi... fa niente se girate per casa in boxer (o in judoka) con le dita della mano destra nel naso, quelle della mano sinistra intente a far pulizia tra le dita del piede destro che peraltro è occupato a sturarvi le orecchie. Voi, comunque, state pensando alla vostra cravatta importantissima. Ok, lo so, usualmente vi mettete maglietta e jeans, avete un mutuo da pagare, alcuni nemmeno quello, altri nemmeno nemmeno, altri ancora non hanno nemmeno l'idea di cosa sia un nemmeno... comunque sia, concentrate intensamente la vostra attenzione sulla cravatta, anche se l'unica volta che l'avete visto era al collo di un nano, anche se l'unica cosa vostra è la vostra attenzione. Ripeto, comunque sia, concentratevi. Fatelo per ventiquattro ore. Fatelo su un piede solo. Fatelo su due piedi. Fatelo su trepiedi (ma prima levate la macchina fotografica). Fatelo su un millepiedi o su un robot con la forza di mille braccia. A questo punto, la cravatta diventerà la cosa più importante per voi, ancora di più del trepiedi della macchina fotografica, ancora di più del mutuo che non avete, ancora di più dello sporco tra le dita dei piedi. Sarete in uno stato tale che vi farà piacere vedere quattro poveri militari in giro per le strade d'Italia a cercare di rimediare ad una questione complicata come i capelli di Roberto Calde*roli e a cui si applicano provvedimenti brillanti come la simpatia di Sandro Bon*di. Sarete in uno stato tale che prenderete le impronte al vostro gatto perchè, affamato da un mese di polenta (diventata piatto nazionale), ha mangiato nella pentola della cazoela (piatto molto più che nazionale, direi ultranazionale, o forse meglio dire ultranazionalista). Sarete in uno stato tale che andrete a comprare una cravatta, blu a pallini bianchi (non credo si chiami regimental... anche se il regime c'entra qualcosa), e, dopo aver indossato delle scarpe col sopralzo, andrete in giro per il mondo a spargere il verbo dell'Unto... solo un consiglio... se fate quest'ultimo atto, mi raccomando, fatelo in mezzo a campi da coltivare... c'è sempre bisogno di concime biologico.Buona cravatta a tutti e, mi raccomando, non stringetela troppo (o meglio, non fatevela stringere troppo) che poi le carotidi soffrono (e, di conseguenza, pure i conigli).