Golb

spranghe


Sono abbastanza preoccupato per tutto quello che sta succedendo. Ma non so cosa scrivere, ho una marea di cose da dire e poco tempo. Cominciamo dalla prima, anche se sinceramente quello che accade assomiglia di più ad una retromarcia. In tutti i sensi. Retromarcia nell'educazione: si ritorna ad un concetto di scuola ormai sorpassato da decine di anni e per di più lo si fa per una mera operazione finanziaria. Per i soldi. La scuola costa troppo e bisogna tagliare. Il più possibile. Non interessa se è l'investimento più importante da fare sul futuro. Non interessa, anzi interessa, che le uniche aziende che si arricchiranno saranno gli istituti privati. Non importa se l'educazione tornerà ad essere un privilegio per pochi. Chiunque legge avrà probabilmente qualche conoscente coinvolto nella vicenda, o come insegnante o come genitore o come alunno. E tutti, beh tutti no, ma proprio tanti, pensano che sia una riforma sbagliata. Io ho amici coinvolti in questa sorta di rivoluzione, gente che ha speso e spende la vita come ricercatore in un'università italiana, malpagati e costretti a lavorare in condizioni per niente ottimali, solo per il malsano gusto di scoprire qualcosa che possa servire per aiutare gli altri, facendo orari improbabili e sacrificandosi più del dovuto. I soldi stan finendo, mi han detto: e per la prima volta dopo tanto tempo li ho visti preoccupati. Non so come finirà, anche se me lo posso immaginare. Come si poteva immaginare il premeditato pestaggio dei giorni scorsi di un gruppo di estrema destra sui manifestanti a Roma. Per chi non ne sapesse nulla può leggere l'articolo di Curzio Maltese sul sito de La Repubblica. Lascio a voi giudicare: io però sono preoccupato, incazzato... occupato. E adesso Silvio, manda la pula ad arrestarmi.