Capitani e non solo

La sicurezza dei lavoratori marittimi nel Rapporto del Ministero


Le vacanze giungono quasi al termine, almeno per la maggior parte degli italiani, però parlare di mare e navi non può che ricordarci, ancora, il nostro viaggio, le nostre ferie, il nostro riposo insomma.Abituati a vedere nel mare e quindi nelle navi l'oggetto dei nostri desideri, tendiamo a dimenticarci che "dietro" ci sono persone che lavorano, lavoratori, che come tutti gli altri lavoratori possono essere soggetti a rischi del mestiere, anche a infortuni.Il settore dei lavoratori marittimi solitamente riceve meno attenzione di molti altri settori, ma esattamente come in qualsiasi altro contesto lavorativo anche per gli operatori marittimi sono previste specifiche misure di tutela della sicurezza e salute.Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato il Rapporto annuale sui sinistri marittimi 2011, 33 pagine con tanto di tabelle e grafici, redatto in base ai dati pervenuti al Ministero stesso attraverso i verbali stilati dalle Autorità marittime in seguito a sinistri marittimi avvenuti nel periodo 2009 - 2011 nelle acque nazionali.Il numero totale dei sinistri marittimi registrati per il periodo sopra indicato è stato di 1050 per un totale di unità navali coinvolte pari a 1283. Nello specifico del tipo di unità navale, quella da Diporto ha registrato un maggior numero di sinistri (646 nel totale ). Tra i fattori individuati come causa dell'origine del sinistro, spicca il fattore umano (30%), seguito dall'ambiente esterno (condizioni meteo o fattori esterni alla nave) e infine il caso fortuito (per esempio l'urto contro un oggetto semisommerso).