Creato da blue.chips il 18/10/2007

save children

nessuno sarà mai solo

 

 

Swan of Tuonela

Post n°253 pubblicato il 11 Settembre 2010 da blue.chips

 

 

L'enigma che leggo nel tuo essere anima è in questo scrivere: un modo per allontanare le ombre, il tempo che ruba tempo, nel rituale spreco di vita e dell'inutilità del tutto: è questa misura obbligata che mi fa impazzire.
E tanto desidero invece ancora assorbirti; come una spugna d'oceano, imbevermi del tuo passaggio e lasciarmi portar via da ogni fiato ultimo dei tuoi paesaggi infiniti.

 

Stanotte, nel riflesso del tuo sguardo
a te luce somigliante
i miei occhi posano spauriti e placati;
danzano sui tuoi alfabeti senza voce.
Sento le tue vibrazioni e il nutrimento
agli spiriti che ascoltano e sussurrano
preghiere, per domare l'amaro e il dolce
dell'assenza, in questa notte che gracida

in equilibrio, senza lamenti o gioia; siamo
seduti sul sottile bordo della curva del mondo:
immaginario precipizio per ogni direzione
di salvezza o perdizione, senza averne nozione
come i luoghi dove non fummo mai
ma vissuti dentro, simili a vulcani ribollenti
e praterie immense dove aleggiano i tuoi veli
e la mia malinconia, ancorata ai raggi di stelle.
b.c.


In molti luoghi, ogni giorno, non mancano gesti d'amore, preghiere e doni che non spezzino il filo che corre da vita a vita, nella convinzione che gli spiriti ascoltino e il male possa essere domato. E che mani e voce portino in dono non qualcosa, ma qualcuno.

Si possono desiderare tutti gli universi possibili, perché la grandezza dell'amore desiderato, fino allo spasimo, lo consente e si nutre del suo principio primo di vita, dalla misura obbligata e virtuosa che si imprime, sin dalla nascita, in ogni essere vivente. Ma io non so se ho più vita per desiderarti nel tuo cielo.
E tu non devi essere accanto e dentro il dolore di me che resto: ne soffriresti solamente, e il destino di Persefone ti sembrerebbe più lieto, all'ombra dell'odoroso narciso.

Ritornerei in quei luoghi dove avevo cercato inutilmente di accedervi con tutte le mie forze; e tuttavia, nei miei sogni li ricordo bene, come se ci fossi sempre stato; per quell'argine che si crea come un bordo delle cose affacciate sugli orizzonti che la vita aveva serbato per te, e oggi così fuggitivi.

Sono stato con la tua bambina al parco; lo stesso dove la portavi a passeggio per mostrarle i cigni e catturare la sua manina verso il loro biancore. Ho comprato tanti palloncini colorati e lo zucchero filato. Ci hai visti? Mano nella mano, sorriderci buffamente con il viso imbrattato e zuccherino.

Ti ricordi? Ho fatto come mi suggerivi: ho letto a piccola H un paio di capitoli di un libro nuovo.
Mi piace quando appoggia la sua testolina alla mia spalla e ascolta, con le mani appoggiate sulle sue gambe, come se stesse per attendere una visione.
Dopo un poco sono venuti alla spicciolata altri bambini ad ascoltare, come piccoli uccellini stavano davanti a noi, sorridendo a piccola H. sentivo in lei salire la fierezza di essere il centro di un universo, che inizia a spiegare le sue vele; e la sua comprensione delle cose si costruiva intorno ad altri.

Il capitolo finiva così: Ritva pianse, mentre il sole calava all'orizzonte; avrebbe voluto fermarlo, supplicarlo di rimanere ancora un po'. La mano di sua madre la soccorse accarezzandogli i capelli. Le sussurrò dolcemente con tutta la dolcezza di cui premeva in cuore: Dio ci ha dato la luna per dare luce a chi non è tornato con il sole.
Sulla scia della  di quella luce vedremo tornare la barca di tuo padre.

Avevo appena chiuso il libro, quando una bambina, chiede: quando torni per dirmi se il papà di Ritva è tornato?
I bambini sono straordinarie creature. Sembrano fatti di nuvole e sogni. Le ho risposto, che se non ci rivediamo, puoi tu immaginare cosa succede.
Piccola H ha estratto una penna dal suo cestino e ha scritto il nostro numero di telefono: chiamami e ti racconterò.

Ho dovuto promettere a piccola H di leggere il capitolo successivo a partire da questa sera, perché lei vuole mantenere la promessa e le piace avere un'amica a cui raccontare le storie scritte nei libri che legge il suo papà.

Forse, un giorno anche lei scriverà storie da raccontare, e porterà al parco i suoi figli. Se non ci sarò, lei sarà sicura che qualcuno dal cielo veglia e ascolta.
Lei lo sa, e già lo conserva in suo cuore.
Blue.chips 

 

 
 
 

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