Post n°252 pubblicato il 07 Settembre 2010 da blue.chips
Ho sempre un latente timore di ritornare a frequentare spiagge, soprattutto se invase da folle di gente. Ho dovuto accompagnare mio padre per curare la sua malattia bisognosa di luce solare. La sabbia fine e lo sciabordio della risacca esaltavano i ricordi, sopravvenendo la mia memoria addormentata con la loro potenza evocativa, affollando la mente e facendo emergere parole, sospiri, paure, amore.
Tempo fa, lei scriveva nel suo diario, con un nodo nell'anima, contando da quel momento il poco tempo che gli sarebbe rimasto per concludere il suo viaggio terreno. Lei aveva con sé la sua bimba, piccola e tenera, disperatamente voluta e miracolosamente avuta. Avrebbe desiderato amare ogni essere al mondo, perché considerava il dono della vita come il più sublime, incommensurabile. Ma vi era anche una nota stridente, che lei percepiva come un fiore malato, senza più luce. Così scriveva, per passione di vita, e per allontanare gli spettri che incombevano sul suo animo; ma mai senz'amore.
Solo la luce lenta, a mezzavia, scuote l'amore di chi chiami per avere risposte: ossa nel cuore nell'anima, ali di una dea morente dosa il fiato sogno, sospeso.
Fra queste sabbie, pende poi il tempo in pozze d'ombra: qui, fra granchi vuoti si rifrange la guancia d'un sgonfio pallone; resta il bordo che nozione non ha né senso per l'onda che discioglie ogni cosa.
Altrove si muore e ondeggiano mani di sangue al cielo davanti allo scoglio stremato in mio canto. Ma cosa tura dentro l'anima?
Memorie illecite di navi bruciate, il tanfo dei gesti vecchi, borghesi cani vinti, ciechi ai colori crudeltà che sommerge ogni confine.
Quanto ferisce la folla, umida d'alghe a sovvertire gli occhi di figure d'angeli sembianti a magri cani rosati. Ti guarderà una folla vischia d'ombre e intenderà le mani e sguardo come posa.
In lei sembrava essersi spenta ogni luce nei suoi occhi, ma la sua bimba accendeva una speranza mai assopita. Alla sua bimba, gli dedicava la pagina successiva e l'infinità dell'amore che ci sopravanza.
Affiora timidamente il canto di spumose onde. Per un attimo si sospende in una rima d'antica arte dimentica degli orrori e, fors'anche, dei miei errori.
Son qui, a giocar con loro, lasciandomi accarezzare d'oro e crisolito, in sprazzi densi discesi dagli spazi immensi: su di me posano, dolcemente sulla mia carne e le ferite aperte.
E' un'attesa di eternità infinitesimo bagaglio via dal tempo e il vaglio: così, il cuore diluisce le viltà disperde ogni cosa avvinta, come in corpo astrale, di cometa quando il sole su di lei sgomenta.
dedicata alla mia bambina, ai suoi occhi luminosi, alla gioia del suo sorriso, all'incanto della vita e alle ferite che ti lascia, ai dolorosi dubbi che mai ti abbandonano; a coloro che sognano di volare alto e interpretano la vita con ali d'aquila, nonostante le tempeste e la vastità del mistero che ci circonda, cercano il nido, là dove l'anima solitaria incontra il suo Destino... per sempre. Sempre.
A me non rimane che contemplare la notte degli spiriti e lottare; ma come nella notte di Peniel, sono rimasto ferito. Con me rimane la sua voce e un sortilegio. Pazzia e incoscienza nel ventre del destino s'affaticavano a raccogliere pezzi di sogni per restituirli a vita, strappandoli alla morte, agli spartiti del suo piano divenuto incolore.
Ho irriso senza pietà alcuna la pazienza degli dei sedendomi sulla luna beffarda e cinica amante. Nelle sue profonde buche ho visto evaporare in un pianto di coriandoli, che volavano via risucchiando nel loro vortice i suoi lineamenti e la sua bellezza; e così, faticosamente, risalire la scala del cielo.
Come allora ho avuto paura, e tanta ancora mi è rimasta nel mio desiderio di fuga verso lei, sentendomi come un cane sulle strade, impaurito del suo latrare. Ho reso le fotografie della mia nostalgia brandelli occulti alla vista di chiunque.
Niente resta nelle mie mani, solo la forbice, avida di tagli dei giorni mai più consumati insieme. Tutto ora accade mentre parlo per chi spera; mentre scrivo per chi sogna; mentre gioisco per tutti coloro che, come me, hanno smesso di correre, e si affacciano al balcone del mondo per guardarsi intorno, senza più fretta. E avviene come a lei: una bimba diventa un corpo astrale, un messaggio d'amore e speranza; che tutto ciò avviene oltre ogni nostro limite e comprensione, traccia in cuore una misteriosa scia d'amore indelebile, di cui non puoi più farne a meno. Blue.chips
Inviato da: blue.chips
il 11/02/2009 alle 13:29