Post n°254 pubblicato il 21 Settembre 2010 da blue.chips
Dimmi, tu: se hai una verità dentro Per quanto possa sembrare paradossale, il tempo ci rifiuta a noi stessi; esso contiene le stigmate dei nostri percorsi e ci cattura; e ogni volta sembra sia per sempre. Il cantico che si eleva può solo stregare (e mai essere compreso) come l'udire di viaggiatori che han facoltà di ogni astuzia. Solo alcuni rimarranno prigionieri di un'età del cuore che non ri-conosce il tempo e i suoi inganni, come spesso accade ai bambini e agli adulti che danno la loro vita per coloro che non hanno voce. Una volta piccola H, chiese: cos'è la verità? Quelle parole di piccola H erano un segno, come se la scelta di un dire del cuore volesse abitare la verità e lasciare fluire l'amore, in un senso di benessere e serenità. E noi, che tanto trascuriamo il senso dell'amore, nella reciprocità di donarci, restiamo nella nostra vanità e presunzione di saperci materia che governa gli elementi di ogni cielo, trascurando la memoria che ciò che ci potrebbe far felici è spesso la semplicità di un piccolo gesto, come desiderare di avvolgere tra le braccia un altro per farlo sentire bene. Ed è forse il solo momento in cui la verità viene ad abitarci. Fa sentire bene. E questo bene, per quanto microscopico, accende di nuova luce la miriade di pixel che invadono gli occhi: è un piccolo bagliore, non più frammentato, ma riconoscibile come una mano amica, o un soffio caldo e leggero. E se qualcuno/a ti fa un po' male, si può anche pensare che è in cerca di una verità che fa bene, ma non lo ha imparato ancora a dire le cose buone che ha dentro. Blue.chips
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Inviato da: blue.chips
il 11/02/2009 alle 13:29