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Post n°47 pubblicato il 19 Giugno 2012 da blue_led
Costringere l'industria del tabacco a non stampare loghi sui pacchetti di sigarette. Un'iniziativa che da alcuni mesi è nell'aria in molte nazioni, inclusi Stati Uniti e Canada.
In Australia la sigaretta è già 'anonima' per legge: con un passaggio graduale, i nuovi pacchetti privi del marchio compariranno a breve nelle tabaccherie. Recheranno scritte e avvertimenti per la salute, ma il marchio del produttore sarà riconoscibile soltanto a chi vende, per via della posizione sullo scaffale del negozio.
Si tratta di una soluzione che mira in primo luogo a dissuadere i potenziali nuovi fumatori, che ancora non sono completamente schiavi del vizio. La Nuova Zelanda potrebbe presto seguire la stessa logica dei vicini Australiani, ma anche Stati Uniti e Canada sembrano propensi ad adottare simili provvedimenti. Anche in Europa aleggia l'idea di introdurre il pacchetto 'liscio': in Gran Bretagna i produttori sono sul piede di guerra contro una decisione che, dal loro punto di vista, porterebbe ingenti perdite di denaro. L'Australia sta a propria volta affrontando le ire dell'industria del tabacco, oltre all'opposizione espressa da due nazioni - Ucraina e Honduras - che si sono appellate alla World Trade Organization (WTO) per accusare il governo Australiano di politiche anti-mercato nei confronti dei produttori di tabacco. 'La nosta non è una politica anti-trade' _ ha dichiarato la portavoce australiana Nicola Roxon _ 'La nostra è una politica anti-cancro'. [ qui; articolo completo in inglese]
Una ricerca americana ha recentemente dimostrato che l'efficacia del messaggio a tutela della salute è maggiore, quando sul pacchetto compare anche una fotografia.
Condotto dall' Università della Pennsylvania, lo studio ha preso in esame le reazioni di 200 fumatori, divisi in due gruppi:
In Italia è improbabile che si arrivi a una soluzione di questo genere, almeno per il momento: la filiera del tabacco
The European House-Ambrosetti, Unindustria, Federazione Italiana Tabaccai (Fit) , Coldiretti e Logista si sono riuniti per la seconda volta nel Forum 'La regolamentazione del settore del tabacco, quale futuro per la filiera?' In occasione del meeting è stato presentato uno studio del Censis: l'indagine ha rivelato che l'introduzione di un packaging 'anonimo' sarebbe inutile secondo il 62% degli italiani; mentre per il 64% sarebbe inefficace perfino il divieto di esposizione nelle tabaccherie.
Altri dati del sondaggio hanno messo in luce la preoccupazione per il fenomeno del fumo giovanile. In questo caso la volontà di tutelare i giovani prevale e si traduce in un largo consenso verso ogni forma di iniziativa. In particolare, secondo il Censis la maggioranza della popolazione sarebbe propensa ad innalzare l'età minima per l'acquisto di lavorati del tabacco - che attualmente è fissata a 16 anni in Italia.
Il 70% degli intervistati giudicherebbe efficaci le restrizioni per i minori e il 66% sarebbe favorevole alla promozione di campagne di comunicazione mirate. fonti: Topnews ; PackagingEurope ; Adnkronos ; Usaycompare
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