Blue river

Caro amico ti schivo.....


Caro "figo", io ti conosco:lo so che non son degno, secondo i tuoi parametri, di entrare in "quel" caffè, ma sai, ho la testa dura. E capisco che per te è importante aver riscattato una esistenza insulsa pagando un riscatto di 48.766 euro (chiavi in mano, esclusa IPT) per la tua prestigiosa berlina con la stella a tre punte.Capisco che l’elegante vestito di pregiata fattura, e firma famosa, debba essere color crema per intonarsi col colore bronzeo della tua prestigiosa abbronzatura.Capisco anche che il tuo solarium lo fai nel posto di moda e ben frequentato, così poi puoi dire con la tua personale ironia “sono froci ma bravi”, lasciando intendere che tu sei quello che “non deve chiedere mai”.Capisco anche che l’occhiale da sole griffatissimo alle 7 e mezza di mattino (ti serve a far intuire chissà quali notti selvagge?) non lo metti per “carismatico mistero”, tu Battiato (chi?) lo schifi sdegnato, hai letto su "For Men" che adesso tu DEVI ascoltare i RHCP.Capisco in parte il fatto che tu non ti siedi sullo sgabello del caffè, ma vi ascendi.Capisco che trovi divertente raccontare ad alta voce di quella volta che ti sei fatto “la stragnocca che sta in Via segue numerazione” mentre sorseggi il tuo inevitabile “caffè macchiato alto, anzi, Ciccia....una spolveratina di cacao, lo sai”.Capisco anche  che allungare la banconota da 50 per te è un gesto di sprezzante superiorità verso quella cassiera (la “marocchina”; in realtà è calabrese) che a quell’ora ti riempirà di monetine con l’aria corrucciata di chi si vede portare via tutto il resto; spiccioli tintinnanti che accompagneranno il tuo cammino come lo scampanellio degli appestati nel Manzoni (che non è il cinema che tu non frequenti, tranquillo: tu "solo multisala").Capisco anche che comperare un quotidiano potrebbe nuocere alle tue certezze, sotto sotto sei convinto (lo dicesti pure in pubblico) che “tanto sono pieni di bugie” ed "in mano ai comunisti": meglio le riviste “che almeno si vede un po’ di pelo”.Capisco persino il tuo incedere vezzoso e deciso che, hai letto, fa tanto, tanto macho.Ma...Ma capisci me tu, stavolta: la prossima volta che sfili davanti al muso della mia macchina così lentamente, l’aria infastidita di chi si è donato a questo pianeta ingrato, incurante del mondo che gira inevitabilmente tutto intorno a te, mentre devo entrare nell'unico parcheggio disponibile nel giro di cinquecento metri, e con la gente che dietro suona, lampeggia, sbraita, maledice, io ti asfalto (anche se poi dovrò sporcarmi le mani a togliere brandelli di te dal muso e dal radiatore; esclusa tassativamente la presenza di materiale cerebrale, è un bene che non hai la fortuna di possedere,  caro figo).