Glup!

Avrei voglia di leggere


Quando apparve, nel 1937, La donna di Gilles fu accolto come una rivelazione. La critica rifiutò di credere che fosse l’opera prima di una trentenne. Simone de Beauvoir elogiò pubblicamente la Bourdouxhe. Ed è stato questo romanzo, da allora sempre ristampato, ad assicurarle una fama che il tempo non scalfisce – così come non ha mutato in nulla il fascino di questa crudele storia d’amore. Alla Femme de Gilles – un titolo splendidamente ambiguo perché femme indica sia la moglie sia la donna, l’amante – non resta tra le mani che un mucchietto di cenere dell’amour fou. (Massimo Romano, La Stampa)La donna di Gilles è un romanzo breve flaubertiano, per il nitore della pagina – non una parola di più, non una di meno – e anche per la quieta angoscia della vita di provincia che descrive. È una tragedia breve: nell’inizio c’è tutto, la felicità domestica e l’irreparabile male banale che la rompe. È una discesa morbida, a volo d’angelo, dentro il masochismo femminile, quella perversione che si fa passare per virtuosa devozione. (Maria Serena Palieri, l’Unità)
Qualcuno di voi si è già cimentato? O forse ha visto il film?