Glup!

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Meglio la ferita, te lo dico ora, meglio la ferita che questo vuoto.Sai come l’ho sentito oggi? che davvero mi indolora stare lontano da la piena sillabazione, che se mi togli le parole credo che poco dopo sono morta.D’ira di vuoto d’insonnia di nostalgia e dolore per la strofa che non viene e non mi fa vittoria vittoria di stradella tra la mano e il cuore.Sto qui nel patimento del pensieraccio infame con dentro basse onde della poca forza vitale d’oggi, giornataccia difficilissima all’andatura del fare, che niente ha dentro il riuscire quest’oggi.Ci sono giorni color marrone e non schiarisce nel viola, e non consola separa le ore in piccoli segmenti micidiali lentissimi da superare, ma su-subito esco dal sacco di carbone, tiro via la testa dal buco di scarafaggio e scorpione e me la rido del mio burrone di senso scomparso.(Mariangela Gualtieri, da Equestre, in Fuoco centrale e altre poesie per il teatro, Einaudi 2003)