Libere Riflessioni

8 MARZO, UNA FESTA DEGENERATA


L'8 marzo è una "festa" che parte da lontano, e che ha origine nei primi anni dell'800, allorquando le donne erano sfruttate e sottopagate, spesso costrette a lavorare in ambienti malsani, pericolosi, dove abuso e violenza erano all'ordine del giorno; lavoravano 7 giorni alla settimana, 365 giorni all'anno. Non esistevano giorni festivi, men che meno vacanze e riposi; le malattie erano motivo di licenziamento, e gli incidenti sul lavoro erano all'ordine del giorno.Bisogna attendere il 1907 (VII Congresso della II Internazionale Socialista tenutosi a Stoccarda) per arrivare a parlare della questione femminile e della rivendicazione del voto alle donne.L'anno successivo, la socialista statunitense Corinne Brown dichiarò il 3 maggio 1908 "Woman's Day", il Giorno della Donna. In occasione di una conferenza tenutasi presso il Garrick Theater di Chicago si discusse infatti dello sfruttamento delle operaie, dei salari più bassi rispetto a quello degli uomini, degli estenuanti orari di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.Col tempo tale ricorrenza ha assunto una forte connotazione politica, e le successive vicende della II Guerra Mondiale hanno fatto perdere la memoria storica delle reali origini della manifestazione. Ancora oggi, nonostante le ricerche storiografiche effettuate da associazioni femministe e le susseguenti smentite, circolano fantasiose versioni, secondo le quali l'8 marzo 1908 avvenne la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie a New York.Pochi e poche sanno, forse, che l'8 marzo coincide con la fine della II Guerra Mondiale; correva l'anno 1946, ed in tutta Italia venne celebrata con manifestazioni pubbliche, e salutata con rametti di mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.Da allora tale data, e tale simbolo, rappresentano la Giornata Internazionale della Donna.Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e purtroppo nel tempo tale ricorrenza ha assunto connotazioni a dir poco tragicomiche, passando dal ricordo delle conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, all'abbattimento delle discriminazioni e delle violenze cui esse sono ancora oggi oggetto, fino ad arrivare, negli anni '70-'80 del secolo scorso, alle manifestazioni femministe che inneggiavano alla legalizzazione dell'aborto, alla libertà omosessuale, alla liberalizzazione del divorzio.Oggi, purtroppo, tale festa è degenerata in un evento "commerciale", ridottasi ormai a "serata in franchigia" per "desperate housewife" che si recano in qualche locale, illudendosi di essere "donne libere", ed assistere a qualche strip-tease maschile, sovreccitate come bambini dell'asilo in gita alla fabbrica di caramelle. Per dirla con un termine ricorrente, un "giorno di autogestione".
Buon 8 marzo a tutte le Donne, da domani riprende la festa degli uomini!(BnD)