Libere Riflessioni

19 MARZO, FESTA DEL PAPA’


In Italia, e in gran parte dei Paesi di origine cattolica, il 19 marzo si celebra la tradizionale Festa del Papà, giorno che coincide con la ricorrenza di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, e protettore dei poveri, degli orfani e dei falegnami.Da fonti storiche risulterebbe che tale usanza abbia avuto origine negli Stati Uniti, grazie all’intuizione di una certa signora S. Smart Dodd, la quale fu ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909; l’anno successivo organizzò la festa del papà il 19 giugno del 1910 a Spokane, Washington, giorno del compleanno di suo padre, veterano della Guerra di Secessione.Diffusasi in tutto il mondo, tale festività è commemorata in date diverse, quasi sempre con significato religioso; oltre al 19 marzo, in tantissimi paesi la festa del papà ricorre la seconda o terza domenica di giugno; in altri paesi, invece, tale festa assume un significato civile e non religioso: in Russia, ad esempio, si festeggia il 23 febbraio, giorno dedicato ai Difensori della Patria; in Danimarca si celebra il 5 giugno, giorno della Costituzione; in Thailandia si festeggia il 5 dicembre, giorno del compleanno dell'attuale sovrano Rama IX, venerato come Padre della Nazione.Chiaramente, anche il modo di festeggiare cambia da nazione a nazione. In Francia vi è l’abitudine di regalare una rosa rossa ai papà e una rosa bianca a quelli che purtroppo non ci sono più, ma ancora vivono nel cuore dei figli. In Inghilterra si regalano fiori, dolci e cioccolatini; nell’America del sud si accendono dei falò e si sfidano i papà a superarli con un salto. I papà tedeschi sono invece trasportati per le vie delle città su uno o più carri trainati da buoi.Quella dei falò è un’usanza molto diffusa anche in molti paesi europei; in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali, l’accensione dei Falò di San Giuseppe segna il passaggio beneaugurante dai freddi dell’inverno al tepore dei primi caldi primaverili. Trattasi in realtà di un ritorno agli antichi riti pagani dei tempi romani e medievali (fucarun) quando, nella notte dell'equinozio di primavera, si bruciavano i residui delle potature e con loro tutto il negativo, il male e l'indesiderato, e dove la paura era esorcizzata con grandi salti sopra i falò, soprattutto da parte dei giovanissimi, che dimostravano il loro coraggio e la loro spavalderia a tutta la comunità. Ancora una volta quindi, i riti di una festa religiosa affondano le proprie radici nella notte dei tempi pagani.E che dire dei tradizionali dolci tipici? Anche qui l’italica “fantasia culinaria popolare” è alquanto varia, passando dai “raviola” delle regioni settentrionali, ai “bignè di San Giuseppe” tipici delle regioni del centro, alle più classiche “zeppole” di noi terronici. 
 Auguri a tutti i Giuseppe e a tutti i papà! (BnD)