Libere Riflessioni

QUANDO LO STATO SI ARRENDE ALLA CAROGNA


Prologo Sabato 3 maggio 2014, finale di Coppa Italia allo Stadio Olimpico di Roma Caput Mundi tra Napoli e Fiorentina. Prima della partita alcuni tifosi partenopei entrano  in contatto con tifosi della Roma (che quindi nulla hanno a che vedere con la partita che di lì a poche ore sarà disputata). L'odio tra le due tifoserie, già di per sé assurdo, sfocia nella violenza, cosa ancor più assurda. Qualcuno tira fuori una pistola ed esplode diversi colpi verso gli avversari; tre tifosi napoletani restano a terra feriti, uno in maniera grave.La farsa La tragedia sfiorata fuori dallo stadio sfocia nella tragicomica pagliacciata all'interno dello stadio; in tribuna d'onore (che da questo momento sarà ribattezzata tribuna del disonore) siedono due delle quattro più alte cariche dello stato (rigorosamente con l'iniziale minuscola): Matteo Renzi, presidente del consiglio dei ministri (sempre con le iniziali minuscole), Piero Grasso, presidente del senato (ibidem); tra gli altri spettatori il questore di Roma, Massimo Maria Mazza, i patron delle due squadre, De Laurentiis e Della Valle, l'oscar Paolo Sorrentino, ed altre diverse centinaia di v.i.p.A distanza di un centinaio di metri, a cavalcioni di una delle inferriate che separano la curva nord dal terreno di gioco, è appollaiato Genny 'a carogna, al secolo Gennaro De Tommaso, capo indiscusso degli ultras napoletani; secondo i principali giornali sarebbe figlio di un esponente di spicco affiliato ad un clan camorristico del rione Sanità di Napoli. Indossava una t-shirt inneggiante a Speziale, l'assassino di Raciti, ispettore di polizia ucciso negli scontri tra i tifosi del derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007. Nelle convulse fasi che precedono l'inizio della partita, lo si vede scavalcare la recinzione e scendere sul terreno di gioco, per parlottare con alcuni funzionari di polizia e con i dirigenti delle due squadre di calcio; poi ritorna sotto la curva (da cui erano state lanciate alcune bombe carta) e comanda al suo popolo il ritorno alla calma; è ancora lui che parla col capitano del Napoli Hamsik; alla fine è lui che concede, con gesto magniloquente, il permesso di disputare l'incontro di calcio. Tutto rigorosamente in diretta sulle reti Rai.Epilogo Il Napoli vince 3-1 e si aggiudica il trofeo. Ma a perdere è stato il mondo del calcio, alla mercé di uno sparuto gruppo di ultras. Ancor più grave è la sconfitta dello stato, dimostratosi incapace ed assente, ancorché rappresentato da Renzi e Grasso. Ed è andata in onda, sotto gli occhi di milioni di telespettatori, la rappresentazione di uno stato allo sfascio, allo sbando, ormai delegittimato e prostrato ai piedi di un capo ultrà.Questa è l'immagine che l'Italia ha dato di sè al mondo, un paese in cui comanda Genny 'a carogna.
Cala il sipario. Senza applausi!(BnD)