Quanto accaduto due settimane addietro a Roma prima e durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, ha evidenziato una sorta di “stato patologico” del calcio italiano, e di quello che c’è attorno al calcio (violenza di alcune frange di tifosi, connivenza/sopportazione delle società sportive, impotenza delle istituzioni e delle forze dell’ordine). Roba da chiudere baracca e burattini e mandare tutti a casa, se non fosse per i miliardi che fanno girare tutta la giostra. Quello a cui abbiamo assistito, è evidente, non è sport, i cui valori sono qualcosa di ben più nobile ed edificante.Fortunatamente nei giorni scorsi dal mondo dello Sport (con la S maiuscola) sono arrivati due segnali forti, chiari; due esempi che hanno colpito e commosso la gente.Pista di atletica di Trenton (Illinois, USA), 14 maggio. La scuola media cittadina ha organizzato alcune gare studentesche; alla corsa degli 800 metri piani partecipano due gemelle di 13 anni, Chloe e Claire Gruenke; a metà corsa Chloe è in testa, e si appresta a vincere la corsa, mentre Claire è più indietro, col resto del gruppo; di colpo Chloe si ferma, avverte un forte dolore alla coscia, forse un crampo, ed è costretta a fermarsi a bordo pista. Sopraggiunge Claire, potrebbe superare la sorella e andare a vincere la corsa, ma si ferma e, spinta da quel legame sorprendente e inspiegabile che unisce le coppie di gemelli, si carica la Chloe sulle spalle, mentre le altri concorrenti tagliano il traguardo; stringe i denti per la fatica ma non molla, e si trascina fino in prossimità dell’arrivo; a questo punto fa scendere la sorella e, tenendosi per mano, tagliano anche loro il traguardo.
DUE ESEMPI DI VERO SPORT
Quanto accaduto due settimane addietro a Roma prima e durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, ha evidenziato una sorta di “stato patologico” del calcio italiano, e di quello che c’è attorno al calcio (violenza di alcune frange di tifosi, connivenza/sopportazione delle società sportive, impotenza delle istituzioni e delle forze dell’ordine). Roba da chiudere baracca e burattini e mandare tutti a casa, se non fosse per i miliardi che fanno girare tutta la giostra. Quello a cui abbiamo assistito, è evidente, non è sport, i cui valori sono qualcosa di ben più nobile ed edificante.Fortunatamente nei giorni scorsi dal mondo dello Sport (con la S maiuscola) sono arrivati due segnali forti, chiari; due esempi che hanno colpito e commosso la gente.Pista di atletica di Trenton (Illinois, USA), 14 maggio. La scuola media cittadina ha organizzato alcune gare studentesche; alla corsa degli 800 metri piani partecipano due gemelle di 13 anni, Chloe e Claire Gruenke; a metà corsa Chloe è in testa, e si appresta a vincere la corsa, mentre Claire è più indietro, col resto del gruppo; di colpo Chloe si ferma, avverte un forte dolore alla coscia, forse un crampo, ed è costretta a fermarsi a bordo pista. Sopraggiunge Claire, potrebbe superare la sorella e andare a vincere la corsa, ma si ferma e, spinta da quel legame sorprendente e inspiegabile che unisce le coppie di gemelli, si carica la Chloe sulle spalle, mentre le altri concorrenti tagliano il traguardo; stringe i denti per la fatica ma non molla, e si trascina fino in prossimità dell’arrivo; a questo punto fa scendere la sorella e, tenendosi per mano, tagliano anche loro il traguardo.