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La verità è che non sono sorpreso dal fatto che il mio avversario ricorra all’aiuto di altri giocatori durante il match. Io stesso avevo contatti con altri GM prima e durante il match, di cui non dirò il nome. Quello che mi sorprende davvero non è neanche chi fosse ad aiutare Anand durante il match. Ciò che io non capisco è che egli possa accettare aiuto da persone che l’hanno umiliato per anni. E che invece di vergognarsene e tacerlo, egli se ne vanti pure! E’ noto a tutti come Anand veniva trattato da Kasparov durante il loro match a New York nel 1995 e negli anni a seguire. Anand fu anche obbligato ad accettare il match di Bonn 2008 (con Kramnik) già prima di vincere il mondiale in Messico nel 2007. Egli era stato praticamente escluso dal ciclo del mondiale basato sull’Accordo di Praga del 2002 e aveva dovuto ascoltare gli insulti del suo avversario prima del match di Bonn. Adesso riesco a capire perché Fischer, anche se mentalmente instabile, era ammirato: per lo meno aveva una dignità! Qualcosa che i campioni oggi non hanno, non importa quanti titoli essi vincano e quanto milioni guadagnino: essi viaggiano acquistando biglietti su aerei low-cost invece di raccogliere milioni per coltivare gli scacchi in India! |
Il mio primo incontro con Fischer fu relativamente breve. In risposta a un'Indiana di Re usai il mio "sistema Averbakh", l'arma più potente e collaudata del mio arsenale. Questa volta però, piuttosto che cercare di contenere il mio avversario, provai a cambiare le carte in tavola e, lasciando il Re al centro, sferrai un attacco di pedoni sul lato di Re. Fischer rispose sacrificando un pezzo! In una posizione molto tagliente e con problemi di tempo (entrambi eravamo rimasti con 10 minuti per 17 mosse), Bobby ad un tratto mormorò: "Patta?" Cos'altro avrei potuto fare? Continuare era troppo rischioso. In quella fase mi trovavo tra i primi e non mi andava di perdere mezzo punto, così accettai la proposta. "Averbakh aveva paura di perdere con un ragazzino", disse Fischer più tardi, "e io avevo paura di perdere con un Grande Maestro. Ecco perchè abbiamo pattato!". |