Il mio primo incontro con Fischer fu relativamente breve. In risposta a un'Indiana di Re usai il mio "sistema Averbakh", l'arma più potente e collaudata del mio arsenale. Questa volta però, piuttosto che cercare di contenere il mio avversario, provai a cambiare le carte in tavola e, lasciando il Re al centro, sferrai un attacco di pedoni sul lato di Re. Fischer rispose sacrificando un pezzo! In una posizione molto tagliente e con problemi di tempo (entrambi eravamo rimasti con 10 minuti per 17 mosse), Bobby ad un tratto mormorò: "Patta?" Cos'altro avrei potuto fare? Continuare era troppo rischioso. In quella fase mi trovavo tra i primi e non mi andava di perdere mezzo punto, così accettai la proposta. ![](http://digilander.libero.it/marco_marino/foto/fischer/fischer1956a.jpg)
"Averbakh aveva paura di perdere con un ragazzino", disse Fischer più tardi, "e io avevo paura di perdere con un Grande Maestro. Ecco perchè abbiamo pattato!".