Bodybag Blog

Alimentazione vegan e attivita' fisica fattori di protezione per il cuore


Un nuovo studio condotto presso la Washington University School of Medicine e presso l'Istituto Superiore di sanità italiano, mostra che l'adozione a lungo termine di una dieta vegana a basso contenuto di calorie e proteine e l'attività sportiva di resistenza sono associati con un basso rischio cardiometabolico. Le diete occidentali, che sono caratterizzate da elevate assunzioni di cibi trasformati ad elevata densità calorica, nonché la sedentarietà sono associati con un aumentato rischio cardiometabolico. Un nuovo studio trasversale, condotto dal dr. Luigi Fontana e collaboratori, della Washington University School of Medicine e dell'Istituto Superiore di sanità italiano ha valutato gli effetti di una dieta vegana a basso contenuto di calorie e proteine e la pratica di regolare attività sportiva di resistenza sui fattori di rischio cardiometabolico di 21 soggetti sedentari vegani crudisti per un lasso di tempo pari a circa 4.4 anni (mediamente), 21 corridori di resistenza a dieta occidentale dal BMI (indice di massa corporea) sovrapponibile, e 21 soggetti sedentari a dieta occidentale. Nei primi 2 gruppi i ricercatori hanno riscontrato più bassi valori di BMI e migliori livelli plasmatici di lipidi, glucosio, insulina, proteina C-reattiva, nonché di spessore intimale carotideo. Anche i valori di pressione arteriosa sono risultati inferiori, soprattutto nel gruppo vegano, e sono risultati direttamente associati con le assunzioni di sodio e inversamente associati con l'assunzione di potassio e fibre. I ricercatori concludono pertanto che l'adozione a lungo termine di una dieta vegana a basso contenuto di proteine e calorie, o la pratica regolare di attività fisica di resistenza risultano associati con un minor rischio cardiometabolico. In aggiunta, i ricercatori suggeriscono che specifiche componenti della dieta vegana siano in grado di esercitare ulteriori effetti positivi sulla pressione arteriosa. da:AgireOra